Ma il Centrosinistra non ha nulla da dire su Durigon?

Ma il Centrosinistra non ha nulla da dire su Durigon?
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 19-08-2021 00:00

POLITICA - Il Sottosegretario della Lega finisce nella bufera dopo aver detto di voler intitolare a Mussolini il parco di Latina che oggi porta il nome di Falcone e Borsellino. Da Cassino l'assessore Danilo Grossi evidenzia il silenzio dei politici della Ciociaria

Claudio Durigon finisce nella bufera. Il sottosegretario della Lega, già al Governo con Giuseppe Conte nel 2018, ed ora tornato nelle stanze del potere con Mario Draghi, ha proposto di cambiare nome al Parco Falcone e Borsellino ( intitolato dall'attuale amministrazione Coletta ai due magistrati eroi mostrando coraggio e discontinuità con il passato). Durigon, uomo di potere nella Lega in Provincia di Latina, ha invece proposto di intitolarlo nuovamente a Mussolini dichiarando che 'la storia di Latina è quella'.

"E lo ha fatto - dice da Cassino l'assessore Danilo Grossi - qualche settimana prima delle elezioni comunali, forse per dare una sponda ad un popolo nostalgico della Littoria che fu. E solo questo basterebbe per una rimozione di un uomo dalle Istituzioni liberali che rappresenta. Ma statene certi, non si dimetterà neanche stavolta" spiega il braccio destro del sindaco Salera.

L'assessore di Cassino non si meraviglia più di tanto del silenzio che avvolge Durigon nel Centrodestra. Ad essere assordante, è il silenzio che proviene dal Centrosinistra.

Spiega Grossi: "Un potere aggressivo, quello di Durigon, cresciuto velocemente negli ultimi anni e su cui anche la magistratura ha messo l'occhio, in particolare per le elezioni della Lega che hanno visto il coinvolgimento della criminalità organizzata, almeno a quanto dicono le inchieste.

Ma quello che resta nella mia mente e proprio non va via è quella frase detta a fanpage 'Il generale che indaga sui 49 milioni lo abbiamo messo noi'. Si, proprio quei famosi 49 milioni di Salvini e della Lega! Dopo una frase del genere qualsiasi persona si sarebbe dimessa ma Durigon è ancora là, ancora al governo.

Ma cosa c'è sotto? Perché un uomo così discusso ed evidentemente fuori luogo in molte occasioni, è così protetto da Salvini e dal governo?

Mi piacerebbe avere una opinione dai referenti locali della Lega a Latina che sembrano difendere Durigon, forse perché il capo è lui e non si discute. O forse perché con le elezioni tra qualche settimana non si può fare altro, almeno ora che è stato imposto un candidato dopo mesi e mesi di rimandi al ribasso, costretti a subire un ex sindaco che rappresenta tutte insieme le delusioni del passato.

E cosa hanno da dire dalla parte della Ciociaria il consigliere regionale neoleghista, ex forza Italia, ex Cambiamo Ciacciarelli o il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, che è pure coordinatore provinciale della Lega? Condividono queste posizioni? Oppure no, vista la loro estrazione liberale? È evidente che toccare il potere è pericoloso e allora meglio stare in silenzio.

Mi piacerebbe sentire qualche commento anche da sinistra, da chi in questi anni ha collaborato con Durigon in più occasioni e ne ha pure permesso la crescita, da chi ci ha fatto accordi sotterranei e chi proprio alla luce del sole. Mi piacerebbe avere qualche risposta ma statene certi, non ci sarà. E non ci saranno nemmeno le sue dimissioni. Il potere logora chi non ce l'ha. Ma non è il caso di Durigon, evidentemente.





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