"Non permettere a nessuno di darti dello stupido"

"Non permettere a nessuno di darti dello stupido"

RUBRICHE - Non essere portati per la matematica non significa essere sbagliati, preferire lavori manuali ad una mole di studio non significa essere dei falliti, fare dello sport una professione è un qualcosa di meraviglioso e non è banale come molti vorrebbero farci credere. Torna l'appuntamento con Centrifuga(M)ente Vanessa

<strong>Vanessa Carnevale</strong>
Vanessa Carnevale

“Metti da parte il libro, la tradizione, l'autorità, e prendi la strada per scoprire te stesso.”
Jiddu Krishnamurti

Non permettere a nessuno di darti dello stupido: tutela la tua intelligenza!

Sento (non di rado, ahimè) genitori che fantasticano riguardo le future professioni dei propri figli, parlando delle facoltà che frequenteranno, dei licei che li formeranno e delle amicizie che andranno ad instaurare nel corso degli anni (con pochi eletti, sia chiaro eh!).

Ogni volta che mi imbatto in tali discorsi mi viene la pelle d’oca e penso al bagaglio di aspettative che queste creature, appena venute al mondo, già portano sulle spalle e alle quali dovranno adattarsi per compiacere delle persone che, ignare dell’importanza che il ruolo genitoriale esercita per l’identità di un ragazzo, impongono con un’arroganza sfrontata.

Troppo spesso ci si dimentica che un figlio non ci appartiene, bensì è un dono meraviglioso che ci viene offerto dalla vita e che, in quanto tale, va apprezzato, amato, rispettato e custodito con cura. Non essere portati per la matematica non significa essere sbagliati, preferire lavori manuali ad una mole di studio non significa essere dei falliti, fare dello sport una professione è un qualcosa di meraviglioso e non è banale come molti vorrebbero farci credere. Parlando appunto di questo è bene ribadire che, secondo alcuni ricercatori, il cervello è suddiviso in specifiche aree battezzate con il nome di “circuiti d’intelligenza”, strettamente collegate al quoziente intellettivo individuale.

Uno degli studi più importanti in ambito psicologico è stato indubbiamente quello condotto dallo psicologo statunitense Gardner, il quale distinse ben 9 tipologie di intelligenza: LINGUISTICA, LOGICO-MATEMATICA, SPAZIALE, CORPOREO CINESTETICA, MUSICALE, INTRAPERSONALE, NATURALISTICA ed ESISTENZIALE. Leggendo questo elenco ci si rende subito conto di come non esista un’unica definizione di “intelligenza” e di come quest’ultima spazi dai simboli matematici ai registri linguistici, dalle arti figurative allo sport, dalla speculazione teoretica all’intelligenza emotiva e a quella di tipo sociale... non trovate anche voi che sia affascinante tutto ciò?

Per anni ho cercato di autoconvincermi che, siccome ero negata per la matematica e anche l’apprendimento di nuove lingue non rappresentava per me un gioco da ragazzi, fossi priva di talento e avrei dovuto accontentarmi di ciò che la vita mi avrebbe offerto.

A distanza di anni invece mi ritrovo qui, ad un passo dalla laurea magistrale, iscritta ad un corso di Francese, intenta a scrivere degli articoli inerenti al mio campo e alla continua ricerca di stimoli (che siano viaggi, libri, documentari, sport ecc.) allo scopo di accrescere il mio potenziale, sentirmi fiera della donna che sto diventando e rispettando quelle che sono le mie passioni, la mia personalità, la mia intelligenza. Sono orgogliosa di quello che sto costruendo e spero di far passare a tutti voi il messaggio con il quale ho incorniciato l’articolo: tutelate la vostra intelligenza, a discapito di tutti e di tutto!

Diceva un certo Albert Einstein: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.”





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