Frosinone, sgominata la banda del mercato del sesso

Frosinone, sgominata la banda del mercato del sesso
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 28-07-2021 00:00

CRONACA - Inviavano denaro ad una persona di “fiducia” in Nigeria, affinché organizzasse il viaggio in Italia delle ignare vittime che aspiravano ad una vita migliore e invece costrette alla prostituzione. Ecco i dettagli

Un’accurata indagine della Squadra Mobile di Frosinone, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, ha smascherato 4 donne nigeriane di età compresa tra 39 e 46 anni, accusate di reclutamento di giovani connazionali per avviarle alla prostituzione, sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e finanziamento del trasporto illegale di persone da destinare alla prostituzione anche esponendo le stesse a gravi pericoli durante la traversata.

Le quattro, come accertato dalla Polizia di Stato, avevano ideato un piano criminale ben organizzato, per reclutare ragazze da destinare al mercato del sesso.
Due di loro, in particolare, inviavano denaro ad una persona di “fiducia” in Nigeria, affinché organizzasse il viaggio in Italia delle ignare vittime che aspiravano ad una vita migliore.
La partenza avveniva dalla Libia e le traversate nel Mediterraneo venivano effettuate su imbarcazioni ovviamente non idonee e tali da mettere a repentaglio la vita di quelle giovani.
Una volta giunte illegalmente in Italia, venivano forniti loro un alloggio e abiti adeguati; come contropartita alle malcapitate veniva chiesta un’ingente somma di denaro, che potevano pagare solo con i proventi della prostituzione.


Il versamento settimanale si aggirava sui 350 euro, per raggiungere cifre da saldare anche di 25.000/30.000 euro; questo era il prezzo della libertà.
Le giovani nigeriane venivano accompagnate e sorvegliate sui “posti di lavoro”, tra la zona a sud di Roma e a nord di Frosinone. Molto spesso erano costrette a subire anche violenze e minacce allo scopo di piegarle all’ubbidienza, ricorrendo anche a presunte ritorsioni sui familiari rimasti in Nigeria.

Una volta finito il “turno” venivano private del cellulare per evitare che le giovani potessero rivelare i loschi contorni di quel viaggio della speranza o chiedere aiuto.
A scrivere la parola fine a quel crudele destino è stato l'acume investigativo dei poliziotti della Squadra Mobile quando, nel corso di un'altra indagine, sono emersi dettagli che hanno ritenuto di dover approfondire e che hanno portato alla nascita di questo nuovo filone.





Articoli Correlati