Sardellitti sbatte la porta e "saluta" il Pd

Sardellitti sbatte la porta e "saluta" il Pd
di autore Redazione - Pubblicato: 19-07-2021 00:00

POLITICA - La consigliera provinciale usa toni duri contro il suo ex partito: "Logica da caserma. E con l'arrivo di Letta, nulla è cambiato". "Il mio futuro? Indipendente. Per ora"

Alessandra Sardellitti

dalla consigliera provinciale di Frosinone, delegata all'edilizia scolastica dell'amministrazione Pompeo, riceviamo e pubblichiamo

di Alessandra Sardellitti*

Lascio il Partito Democratico. Una scelta difficile, sofferta, a lungo meditata per provare a capire se esistessero ragioni e margini per poter continuare questa esperienza. Ma le ragioni e i margini, per quello che mi riguarda, non ci sono più.


Innanzitutto però è doveroso ringraziare tutti coloro che mi hanno consentito di vivere questa importante esperienza politica. E che mi hanno dato fiducia, affidandomi deleghe e compiti importanti. Uno su tutti il Presidente Antonio Pompeo che mi ha affidato la gestione della delega alla Pubblica Istruzione alla Provincia, lasciandomi ampio spazio di manovra. In lui ho sempre trovato una persona corretta, leale e preparata ed è stato il solo motivo che mi ha trattenuto nel non prendere prima questa decisione. Continuerò a sostenerlo in questi ultimi mesi di mandato da consigliere provinciale, augurandomi di poterlo nuovamente incrociare nel mio percorso politico. E con lui tutta la meravigliosa squadra che lo affianca politicamente ed amministrativamente.


In tempi non sospetti, prima delle elezioni comunali di Frosinone del 2017, ho deciso di aderire al Pd perché convinta che fosse quello il baluardo del riformismo in Italia. Nonostante divisioni e disorganizzazioni che sono apparse subito evidenti. L’elezione a consigliere comunale di Frosinone resta un momento indimenticabile. Poi però qualcosa è cambiato, inesorabilmente.


In consiglio provinciale abbiamo fatto un lavoro enorme su un tema delicato come la scuola, peraltro nei diciassette mesi di pandemia. Con investimenti e riqualificazioni. Abbiamo permesso a tutti gli studenti di rientrare in classe il 14 settembre. Mai abbiamo avuto il piacere di sentire il Partito al nostro fianco. In consiglio comunale il Pd ha il gruppo più numeroso.

Dovrebbe rappresentare il fulcro di alleanze e di proposte, ma anche dimostrare di essere già forza di governo. Non tutto ciò che viene dalla maggioranza è sbagliato ed esiste pure un principio di continuità amministrativa. Se però si prova a dire questo (come ha fatto la sottoscritta), allora si viene tacciati di “collaborazionismo”. E’ inaccettabile. E questo modo di pensare dimostra perché il Pd nel capoluogo non è attrattivo. Pure in questo caso la
logica è quella della caserma e del non disturbare il guidatore. Peccato che alla guida
non ci sia nessuno però.


Nei mesi scorsi, davanti alla vicenda dei concorsi di Allumiere e non solo ho ritenuto di dire la mia per sollecitare una discussione. Non volevo certo mettere alla gogna nessuno né maramaldeggiare. Non fa parte del mio modo di essere e di pensare, soprattutto in quanto avvocato. Ma davanti all’invito ad una riflessione sono stata ricoperta da critiche ed insulti. La logica da caserma. Oggi questo Pd non è il partito al quale avevo aderito con entusiasmo e passione. D’altronde anche Nicola Zingaretti ha detto di vergognarsi!


Con l’arrivo di Enrico Letta nulla è cambiato. Anzi. Il PD ha continuato a concentrarsi unicamente su temi che, seppure importanti, non toccano le corde degli italiani,
concentrati a superare un momento economico e sociale critico. Dispiace l’assenza di
una vera politica economica.

Dispiace che i Partiti siano stati mandati fuori in giardino a giocare a pallone, mentre i “grandi” decidono del futuro del nostro Paese. Dispiace che su questo indebolimento del Partito nessuno apra una discussione seria e proficua.


Volevo far parte di una grande famiglia riformista e dialogante, capace di trasformare in forza le diversità e di avanzare costantemente proposte politiche. Non è andata così. Ne prendo atto. Aggiungo che non riesco a ricordare l’ultima volta che si è riunito il circolo frusinate del partito, politicamente paralizzato da mesi.

Aggiungo che avrei gradito sentire la vicinanza politica della segreteria provinciale. Ma detto tutto questo, è ora di guardare avanti. Augurando al Pd le migliori fortune politiche. Per quello che mi riguarda continuerò a fare politica. Da indipendente. Per il momento.

*consigliera provinciale di Frosinone, delegata all'edilizia scolastica dell'amministrazione Pompeo, riceviamo e pubblichiamo





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