LA PRESENTAZIONE - Illustrato in conferenza stampa il programma dell'iniziativa che prenderà il via giovedì e culminerà domenica con una mattinata di trekking verso l’abbazia di Montecassino, passando per la strada romana. Ecco il programma completo dell'evento targato "Cassino città per la Pace"
di Giulia Zaccardelli
Sabato 8 maggio la sala Restagno del Comune di Cassino ha ospitato la conferenza di presentazione del “Festival dei sentieri”. Organizzato dall’associazione “Cassino città per la pace”, l’iniziativa si svolgerà dal 13 al 16 maggio, con tre giornate di incontri online, e terminerà la domenica con una mattinata di trekking verso l’abbazia di Montecassino, passando per la strada romana.
L’Associazione di Marino Fardelli, che ha da poco organizzato anche il "Festival della Legalità" e il "Festival dell’Europa", è rientrata nel progetto europeo Liberation Route Europe, un’iniziativa volta alla valorizzazione dei cammini lungo la strada attraversata dalla seconda guerra mondiale, dall’Olanda alla Normandia, passando per la Germania e approdando in Italia. L’impegno dell’associazione è di collaborare con i comuni limitrofi al fine di migliorare i sentieri lungo la linea Gustav, in un viaggio nella memoria e nella conoscenza dei luoghi a noi più vicini.
Tanti sono i partecipanti al "Festival dei sentieri": 14 comuni, personalità politiche impegnate nella promozione della cultura, e nel potenziamento delle identità locali, organi della stampa e, soprattutto le associazioni locali.
Scopo dell’iniziativa è quello di sviluppare il turismo: di porre l’accento su un modo diverso di fare turismo, che nasce dall’esigenza di apertura e di ricerca di spazi naturali, messa in luce dalla chiusura obbligata del Covid. E questa necessità, a sua volta, coinvolge le associazioni, che sono i protagonisti di questo rilancio.
La conferenza è stata l’occasione per piantare i semi di una riflessione e di un discorso più ampio, che potranno essere nutriti durante le quattro giornate dell’iniziativa, e iniziare a fiorire nella più ampia realtà quotidiana. “Per conoscere bisogna camminare”, diceva Giustino Fortunato, padre della questione meridionale, evidenziando la necessità di conoscere per risolvere i problemi politici dei nostri luoghi.
La consigliera regionale del Lazio Sara Battisti ha rimarcato l’importanza di attrarre persone sul nostro territorio, facendone impresa; esigenza che passa proprio attraverso la scoperta di un turismo di prossimità ed esperienziale. Attraverso la collaborazione con le associazioni territoriali, verranno inaugurati 21 nuovi sentieri in provincia di Frosinone, e sono al vaglio proposte di modifica della Legge 13/2007, relativa all’organizzazione del sistema turistico laziale, affinché possano essere destinati maggiori fondi ai comuni per il potenziamento dei servizi attorno ai quali ruota il turismo (p.e. i trasporti).
La necessità di un nuovo modo di fare turismo è soddisfatta da queste associazioni locali, cui viene data ampia visibilità durante il festival, e che sanno intercettare la nostra curiosità e voglia di scoprire, coniugandole alla professionalità e all’esperienza, fornendo un’offerta turistica in cui la bellezza e la storia del nostro territorio si uniscono allo svago, al benessere e alla salute.
Focus della conferenza, e del festival, è proprio il turismo. Un turismo sostenibile, come quello di cui ha parlato l’assessore Danilo Grossi; se ben sviluppato, in grado di colmare la frattura italiana tra Nord e Sud, ma anche tra le coste e aree interne, secondo il senatore Gaetano Quagliariello, che non trascura il dialogo con le amministrazioni locali, per evidenziare le difficoltà nella strutturazione di questo nuovo sistema di turismo.
Un turismo che si sviluppa su sentieri che in passato sono stati attraversati dalla guerra, mentre oggi sono percorsi di pace, come ci ricorda Marco Delle Cese, presidente del Parco naturale dei Monti Aurunci; luoghi in grado di attrarre e far crescere l’offerta turistica, secondo Francesco De Angelis, presidente del Consorzio per lo sviluppo industriale di Frosinone; un turismo che coinvolge anche l’università, che mette a disposizione la propria expertise collaborando con le associazioni e gli enti locali, come sottolinea il rettore dell’Unicas, Giovanni Betta. È intervenuto alla conferenza anche Don Luigi Bussolo, in rappresentanza dell’abate di Montecassino, a sottolineare l’importanza di scoprire ciò che abbiamo in casa, l’importanza di appartenere ad un territorio e di amarlo per valorizzarlo.
A tal fine, domenica 16 maggio, lungo la strada romana, Cassino città per la pace inaugurerà tre tabelloni che descrivono la natura, la storia e la guerra che hanno segnato questo territorio; e con le guide del CAI di Cassino, sarà possibile scoprire un nuovo modo di camminare, attraverso i sentieri che negli anni sono stati percorsi da pellegrini e da uomini che hanno fatto la storia, come Carlo Magno.
Il festival sarà un’occasione per provare a guardare la realtà da un altro punto di vista: quello della lentezza. Per prenderci del tempo per conoscere, per curiosare nei luoghi che abitiamo e di cui non sempre conosciamo i segreti; per passeggiare non solo nella storia, ma anche dentro di noi, alla ricerca di un benessere e di un equilibrio che la natura è in grado di regalarci, se le diamo il tempo.
Anche questa occasione segna un momento di ripartenza, e può contribuire alla scoperta di un piacere nuovo e diverso di vivere la nostra terra, e di valorizzarla per poter crescere grazie alle bellezze a portata di passi. Come ha scritto Henry David Thoreau: “Il viaggiatore più veloce è colui che va a piedi”.
Quindi in bocca al lupo a Cassino città per la pace per il festival e a tutte le associazioni attivamente impegnate nella promozione del territorio, e al lavoro degli enti che, con impegno, possono sostenere concretamente il rilancio del turismo.
IL PROGRAMMA
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