Super League, la competizione calcistica durata quanto un gatto in tangenziale

Super League, la competizione calcistica durata quanto un gatto in tangenziale

SPORT - Ceferin, alla fine della "Notte dai lunghi coltelli" del calcio europeo, ha gonfiato il petto: i club scissionisti sembrano rientrare. Ma in Italia il dibattito continua e ha la meglio anche sul "derby" riaperture si o no, perchè, come diceva Churchill, “gli italiani perdono le Guerre Mondiali come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre mondiali” (di Alessandro Piffanelli)

Alessandro Piffanelli
Alessandro Piffanelli

Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti

Sembrava difficile superare il seguito ottenuto dal programma “LOL” con i continui meme che venivan fuori come funghi eppure, se persino il Tg1 ha dedicato la sua apertura alla nascita della Super League, bisogna arrendersi alla portata mondiale di tale evento. Infatti siamo davanti ad un cambiamento epocale delle competizioni europee dello sport più seguito al mondo e di sicuro il più seguito in Italia.

Spieghiamo in poche righe il progetto dei Club secessionisti  (Inter, Juve, Milan e le più importanti e gloriose squadre d’Inghilterra e Spagna) e poi cerchiamo di capire il perchè di cotanto ostracismo nei confronti di questo progetto, basti pensare che persino il Premier Draghi ha sentito l’urgenza di dire la sua a riguardo.

Fondamentalmente la Super League vuole di fatto essere una competizione per le squadre con più tifosi nel mondo che sfidandosi tra di loro genereranno, tramite sponsor e tutto ciò chef a da contorno, una mole enorme di denaro che le società si divideranno andando a guadagnare cifre che ora non raggiungerebbero neanche in un decennio.

Il format prevede due gironi da 10 squadre con gare di andata e ritorno, in seguito le prime tre di ogni girone staccheranno il pass per i quarti di finale e le restanti si giocheranno gli ultimi due posti liberi per poter ambire ad alzare il trofeo con una formula identica a quella ad eliminazione diretta attuata nella Champions League dopo la fase a gironi. È intuitivo che, già il numero certo di partite garantite (10 contro le 6 della Champions) e il blasone delle squadre coinvolte, permetterebbero ai club di realizzare introiti decisamente superiori a quegli attuali (Juventus - Barcellona o Real Madrid -Liverpool ogni mercoledì attirerebbe una mole enorme di spettatori, sponsor eccetera).

Ora, analizzato il format della competizione e, soprattutto, avendo chiarito il punto cruciale (che poi è sempre lo stesso, inutile girarci intorno: i soldi!) addentriamoci, per quanto possible, in alcune considerazioni e cerchiamo di capire come realmente potrebbe essere l’epilogo di questo “terremoto” calcistico.

Innanzitutto ci tengo a precisare che, pur condividendo la condanna di Ceferin (presidente della UEFA) riguardante i modi attuati dai dirigenti fautori della Super League (Andrea Agnelli è stato accusato di aver mentito spudoratamente sulle domande in merito al nuovo progetto per poi, infine, spegnere il cellulare fino all’annuncio della nascita della Super League) ritengo al quanto stucchevole il suo J’accuse incentrato sui valori morali dello sport e ritengo sicuramente ipocrite le sue acusse di avidità mosse ai Club secessionisti  in quanto da anni la UEFA  e la FIFA sono teatri di scandali in materia di corruzione, non ultimo quello riguardante l’assegnazione dei Mondiali di calcio in Qatar 2022 ed il bello arriva proprio qua!

Infatti il numero uno della UEFA si è  dichiarato inorridito da questo nuovo format che rivoluziona il calcio europeo e lo snatura in nome del dio denaro ma allo stesso tempo ha assegnato (sempre con le pesanti ombre dei petroldollari qatarioti) la massima competizione mondiale calcistica per Nazionali al paese arabo stravolgendo il calendario dei campionati più importanti d’Europa e soprattutto il Mondiale stesso in quanto, per la prima volta nella storia, il Campionato del Mondo si svolgerà a dicembre!

Tutto questo secondo voi perchè? Perchè, come diceva Moravia, tutto il mondo gira attorno al sesso e ai SOLDI! Quindi le lezioni di moralità e sportività dalla UEFA e dalla FIFA cortesemente no… per di più le minacce perpetuate da queste due organizzazioni (esclusione dei club coinvolti nella Super League dai loro campionati e dalle competizioni europee e divieto da parte delle Nazionali di convocare i giocatori dei club secessionisti), oltre ad essere illegali sono anche ridicole in quanto controproducenti per loro stessi, ma una serie A senza Inter, Juve e Milan chi la vedrebbe? Una Liga senza Barca e Real Madrid?

La Premier senza i club di Manchester, il Liverpool, il Chelsea e l’Arsenal? E infine la ciliegina sulla torta… un Mondiale senza Ronaldo, Messi, Lukaku, Ibra, Griezmann, Suarez, Cavani eccetera chi lo vedrebbe? Quindi secondo me siamo di fronte solo alla prima puntata di una telenovelas destinata a durare per diverse puntate in cui i “vecchi” (UEFA e FIFA) cercheranno di andare in contro ai “giovani” (Super League) perchè non possono farne a meno e allo stesso tempo i giovani sono consci che questa rivoluzione epocale è si necessaria ma potrebbe essere meno traumatica se bypassata dai canali più “esperti”, ma perchè questo avvenga i “vecchi” dovranno assecondare molte richieste e proprio qui si giocherà la partita e ci vorrà molta pazienza per raggiungere un punto d’incontro ma dobbiamo dire che, ad oggi, il coltello dalla parte del manico ce l’hanno i top club europei, letteralmente sconquassati dal Covid, e disposti a tutto per risanare i loro deficitari bilanci.

La situazione in Italia sarà vissuta con molto trasporto anche perchè quando c’è di mezzo il Pallone si sa che nel Bel Paese  non si guarda in faccia a nessuno, neanche alla pandemia e alla discussione sulle riaperture a partire dal 26 aprile perchè come diceva Churchill “gli italiani perdono le Guerre Mondiali come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre mondiali”.

A quanto pare la notte ha portato consiglio e, come ampiamente preventivato, appena la UEFA ha fatto un passo (economico) verso i club la rivoluzione si è arrestata subito. Il domino è stato fatto partire dal Manchester City (ironia della sorte, il club, assieme al PSG, che più ha snaturato questo sport e ha “drogato” i bilanci con sponsorizzazioni milionarie al quanto discutibili…) a ruota, con la scusante delle pressioni fatte dai tifosi, sono arrivati i comunicati delle altre big inglesi e infine quello dell’Inter, la ciliegina sulla torta è stata messa dagli “Statuti di fondazione” di Real Madrid e Barca che sembrerebbero vietare la possibilità ai club di partecipare a Leghe indipendenti.

Ceferin, alla fine della “Notte dai lunghi coltelli” del calcio europeo, ha gonfiato il petto ed ha annunciato “le pecorelle smarrite sono tornate all’ovile” omettendo di dire che, dal nulla, la UEFA ha tirato fuori 4 miliardi di Euro che, fino alle minacce dei 12 club dissidenti, avevano negato di avere e sono proprio questi che hanno spinto i Club a fare retromarcia, avendo di fatto ottenuto quello ce volevano: più soldi e un numero da definire di posti garantiti in Champions per grandi squadre che non dovessero riuscire a centrare la qualificazione “meritocratica”.

Alla fine dei conti sono stati i risvolti economici a far saltare la Super Lega (che già solo dal nome fa capire chiaramente che sarebbe stata una porcata immane) ma è innegabile che è stato molto bello vedere lo schieramento dei tifosi di tutta Europa contro questa effimera competizione ma bisogna ammettere che Moravia la sapeva lunga da un pezzo.





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