Il vaccino e l'importanza di rispettare le priorità

Il vaccino e l'importanza di rispettare le priorità

RUBRICHE - Tutti riceveremo il siero anti Covid, ma tutti dovremo rispettare la fila. L'approfondimento di Angelo Franchitto sulle nuove norme previste dal Governo Draghi

<strong>Angelo Franchitto<br></strong>
Angelo Franchitto

Conoscere è il vero vaccino

Parliamo di vaccini, ma soprattutto è bene fare una riflessione sul Piano per le vaccinazioni e quali sono le categorie a cui dare priorità. Così, in occasione della sua conferma stampa, presidente del Consiglio Mario Draghi parla in merito al discorso sulle zone gialle e le riaperture. Come spiegato dal presidente Draghi, per riaprire e lavorare in sicurezza c’è bisogno di una buona campagna vaccinale.

Con le sue parole, il Presidente del Consiglio, ha di fatto richiamato le Regioni al rispetto delle priorità stabilite dal Piano vaccini. Si tratta di un dovere morale, oltre che funzionale al fine del successo della campagna vaccinale. Così, il generale-commissario Figliolo, si mette subito in relazione con le Regioni e le richiama al rispetto dell’ordine di vaccinazione previsto dal Piano nazionale.

Ma questo intervento da parte del Presidente Draghi, non andrà a toccare coloro che hanno già fatto la prima dose di vaccino. Infatti, il commissario straordinario per l’emergenza spiega come, in ogni caso le persone che hanno già ricevuto una prima somministrazione, completeranno il ciclo vaccinale col medesimo vaccino. Mentre divergono le idee tra Draghi e Figliolo per quanto riguarda le norme sull’obbligo di vaccinazione dei medici e del personale sanitario. Infatti, mentre Draghi vuole fermare con una sospensione dal lavoro o un cambio di mansioni, per Figliolo tutti gli operatori alla vaccinazione sono indispensabili, indipendentemente dalla mansione svolta.

Infatti, se vogliamo arrivare a una velocizzazione della vaccinazioni, e raggiungere le 500 mila inoculazioni giornaliere, abbiamo il dovere di procedere con la massima celerità a vaccinare coloro i quali, dalle evidenze scientifiche ad oggi disponibili, risultano più vulnerabili qualora infettati dal virus SARS-CoV-2.

Dunque dobbiamo essere veloci, numerosi e rispettare la fila.

Per fare tutto ciò, il Commissario Figliolo ha stabilito che in linea con il Piano nazionale del Ministero della Salute e approvato con decreto 12 marzo 2021, la campagna deve oggi seguire un nuovo ordine. Un ordine basato sulle priorità. Ma allora da chi dobbiamo iniziare?

La domanda non è assolutamente banale. Sappiamo che le persone più a rischio sono quelle di età superiore agli 80 anni. Ma non sono gli unici. Infatti, la priorità va data anche alle persone con elevata fragilità e, ove previsto dei familiari conviventi, caregiver, genitori, tutori e affidatari. Ovviamente è importante capire che non tutti i familiari di soggetti fragili andranno vaccinati subito. Per tutti coloro che ne faranno richiesta bisognerà valutare se i familiari rientrano nella categoria per cui possono ricevere il vaccino subito.

A seguire, bisognerà procedere con la vaccinazione di tutte le persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni e, successivamente, quelle di età compresa tra i 60 e i 69 anni. Attenzione perché cambiano i vaccini che verranno assegnate a queste categorie. Infatti, mentre per gli over 80 è previsto l’utilizzo del Pfizer, i secondi avranno prevalentemente vaccini Vaxzevria, che è la nuova denominazione del vaccino AstraZeneca. Questa è di recente l’indicazione suggerita dall’AIFA.

Una formula che in qualche modo snellisce e, in qualche modo, velocizza l’immunizzazione delle categorie più fragili. Allo stesso tempo, questa protezione aiuterebbe anche le riaperture. Insomma, un cambio di passo importante da provare a fare per uscire al più presto da questa situazione di una epidemia senza controllo.

Il vantaggio di vaccinare prima gli anziani, la possiamo vedere nell’azione fatta nel Regno Unito. Infatti, secondo i dati britannici, negli ultraottantenni la risposta immunitaria appare superiore a quella registrata in qualsiasi altra fascia. Secondo i primi dati della campagna di somministrazione dei vaccini, che è ancora in corso di gran lena nel Regno Unito, risulta vincente.

Infatti, è possibile osservare dalle indicazioni aggiornate elaborate dall’Office for National Statistics (Ons), una sorta di Istat britannico, che certifica come il 99% degli over 80 che ha già ricevuto almeno la prima dose di uno dei vaccini approvati nel Regno, abbiano ora il più alto livello d’immunità nella società.

Accanto alla immunizzazione degli anziani c’è anche il dibattito sulla vaccinazione dei guariti dall’infezione da Covid-19. Secondo i medici non c’è nessuna controindicazione. La stessa Organizzazione mondiale della sanità ha, di recente, raccomandato di posticiparne la somministrazione a chi si è contagiato se esiste una situazione di scorte limitate di vaccini anti Covid.

Per esempio, l’Authority per la salute francese ha dato parere favorevole alla somministrazione di una dose unica di vaccino per chi è guarito dal contagio. A dire degli scienziati, le persone guarite hanno già elaborato una memoria immunitaria. Dunque, il vaccino svolgerà il ruolo di richiamo. In conclusione, tutti riceveremo il vaccino, ma tutti dovremo rispettare la fila.





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