"Riaprire le scuole per i bambini dai 3 ai 13 anni"

"Riaprire le scuole per i bambini dai 3 ai 13 anni"
di autore Redazione - Pubblicato: 19-03-2021 00:00

IL FATTO - A Cassino si costituisce il comitato dei genitori. Ecco tutte le richieste alle istituzioni. Spunta anche l'ipotesi delle lezioni nei parchi

Dal "costituendo comitato di Cassino per le scuole aperte" riceviamo e, volentieri, pubblichiamo

Come in tante città italiana anche a Cassino oggi assistiamo alla nascita di un COMITATO PER L’APERTURA delle SCUOLE, comitato apartitico e trasversale, che ha l’obiettivo di coinvolgere attivamente genitori, famiglie, insegnanti,

nella riapertura delle scuole per la fascia d’età 3/13 anni in sicurezza e nel pieno rispetto delle normative anticovid, come è stato fino all’ultima chiusura.

Dopo un anno DALL’INIZIO del primo lockdown, senza preavviso, ci siamo ritrovati nella stessa condizione di isolamento e asocialità insostenibile 

Riteniamo che:

  • I provvedimenti di chiusura sono ricaduti sulle spalle dei bambini e dei ragazzi oltre che delle famiglie, già tanto provate dal primo lockdown, soprattutto su quelle più deboli economicamente che nell’ultimo anno sono aumentate considerevolmente; l’attuale crisi economica infatti ha colpito duramente anche il cosiddetto ceto medio, fatto di professionisti, addetti ai servizi vari e al commercio ecc.  
  • la chiusura dell’ISTITUZIONE SCOLASTICA colpisce inoltre con maggiore prepotenza le famiglie che hanno bambine/i e ragazze/i diversamente abili e/o con Disturbi Specifici dell’apprendimento o con Bisogni Educativi Speciali per i quali è più necessaria la didattica in presenza.
  • stiamo comunicando ai nostri bambini che la scuola non è importante e stiamo rischiando di abbassare notevolmente il livello di istruzione del nostro territorio, già fortemente penalizzato socialmente ed economicamente.
  •  i bambini in condizione di isolamento e asocialità, si stanno chiudendo in sé stessi e in una realtà parallela alimentata da videogiochi e televisione, venendo a mancare il confronto costruttivo con i coetanei che prima avveniva a scuola e durante le attività sportive.
  • la "Commissione Europea per la diffusione della malattia" continua ancora oggi ad affermare che la chiusura della scuola deve essere l'ultima ratio : infatti nella maggior parte degli stati Europei, compresa la Germania, le scuole stanno riaprendo e comunque non hanno mai completamente chiuso soprattutto per determinate fasce di età e per i figli degli operatori sanitari.
  • Chiudere le scuole vuol dire discriminazione, significa prestare il fianco a una pericolosa escalation di disuguaglianze sociali e di genere che il nostro territorio già provato economicamente non può permettersi. 

Pertanto, CHIEDIAMO ALLE ISTITUZIONI:  

  • Di svincolare le aperture scolastiche dalla logica dei colori, mettendo in atto tutte le misure necessarie allo svolgimento delle lezioni in sicurezza e in presenza;
  • Di rigettare l’uso prolungato e indiscriminato della Didattica A Distanza come strumento di insegnamento in quanto inefficace, svilente per gli insegnanti, discriminatorio per gli studenti provenienti da famiglie fragili e lesivo nei confronti degli alunni con disabilità o difficoltà di apprendimento
  • Di ricordare che la tutela della salute della comunità non si esaurisce nella battaglia al Covid-19, ma deve necessariamente includere la difesa della salute psicofisica, oggi gravemente minacciata in bambini e adolescenti” perché ” la prolungata mancanza di socialità e di una sana relazionalità didattica sta determinando tra i giovanissimi un allarmante aumento di disagio (addirittura si registra aumento dei casi di tentato suicidio, autolesionismo) , mentre la scarsa attività fisica e il dilatarsi del tempo trascorso davanti a tablet e PC inducono l’aumento dei casi di pubertà precoce”. Si sono espressi in tal senso anche i membri del CTS, tra cui il coordinatore Agostino Miozzo e Alberto Villani, presidente della società italiana di pediatria.

A sostegno della gravità della decisione di chiudere la scuola si sono levate anche voci importanti quali quella del dott. Daniele Novara, pedagogista italiano di fama internazionale secondo il quale il Governo avrebbe disatteso le promesse fatte” e chiuso le scuole senza dare la possibilità “a nessuno” di organizzarsi. Egli ribadisce con forza come "sia una pretesa assurda che uno schermo faccia la scuola, una pretesa frutto di un atteggiamento cinico, barbaro e sadico verso i bambini“. Novara, che sostiene i comitati dei genitori che si stanno battendo per la riapertura delle scuole, sollecita il Governo a ripensare alla sua decisione: La scuola è un diritto primario e oggi non ci sono motivi sufficienti per chiuderla. Chiudete altro se proprio dovete fare demagogia. La scuola viene prima delle aziende perché è nella scuola che si costruisce il futuro di una generazione”.

Di fronte alle scelte e ai comportamenti del Governo e dei Presidenti di Regione il COMITATO PER L’APERTURA delle SCUOLE nasce come esigenza , come necessità da parte delle famiglie, dei genitori e degli insegnanti di denunciare e contrastare precise scelte politiche che compromettono sia "il diritto all'istruzione" che "il diritto all'infanzia" e si leva contro tutta quella vergognosa retorica che vuole le scuole aperte solo a parole, ma che nei fatti non compie nessuna azione concreta in questa direzione.

Oggi il Comitato propone la riapertura delle scuole di prossimità per i bambini e i ragazzi dai 3 anni ai 13 anni.

Siamo a disposizione per collaborare a soluzioni fattibili e sostenibili per tutti, TRA LE PROPOSTE CI SAREBBE DI RIPRENDERE TUTTE LE SOLUZIONI CHE SI ERANO IPOTIZZATE A SETTEMBRE E LASCIATE CADERE NEL VUOTO MA CHE ORA IN PRIMAVERA SAREBBERO FATTIBILI, come ad esempio  “SCUOLA DIFFUSA” nei parchi, nei musei historiale, parco romano… sfruttando le risorse che la città ci mette a disposizione.

Firmato 

Il costituendo comitato di Cassino per le scuole aperte





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