Assembramenti e rischio Covid: ora parlano i giovani e i commercianti

Assembramenti e rischio Covid: ora parlano i giovani e i commercianti
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 21-02-2021 00:00

LE REAZIONI - Dopo i fatti che si sono registrati ieri in piazza Labriola e l'intervento del sindaco Salera che ha annunciato nuove restrizioni intervengono i baristi del comitato commercianti Uniti. Dicono la loro anche i ragazzi di "Identità Cassinate"

Un sabato pomeriggio all'insegna dell'assembramento in piazza Labriola. Chiariamo: ciò che è avvenuto ieri non è una peculiarità solo di Cassino. Da un anno - oggi è esattamente un anno da quando il Covid ha bussato nel nostro Paese - soprattutto i più giovani sono quelli hanno subito le maggiori restrizioni, non potendo uscire quasi mai di casa. I baristi, di conseguenza, sono state tra le categorie più colpite dalla crisi economica. Quasi inevitabilmente, ogni qualvolta si è aperto un piccolo spiraglio - una zona gialla piuttosto che una restrizione in meno - si sono registrati quasi ovunque casi simili a quelli avvenuti ieri a Cassino. Ecco, quindi, che dopo che il sindaco Salera ha annunciato duri provvedimenti, spiegano la loro posizione anche gli esercenti. Non per fare polemica con il primo cittadino, ma in uno spirito collaborativo.

PAROLA AI COMMERCIANTI

Il lockdown non è più sostenibile. A meno di ulteriori cambiamenti radicali nel modo in cui la popolazione mondiale vive, produce e gestisce le proprie attività economiche - con la gran parte delle spese che nonostante il periodo rimangono invariate- non c'è modo di evitare il peggio. Cosa fare allora? Il messaggio è dirompente: si è perso o guadagnato talmente tanto tempo nello stallo politico del decidere di non decidere, che se oggi volessimo davvero salvarci dal peggio dovremmo affrontare tagli così significativi alle nostre attività da mettere in discussione la logica fondamentale della nostra economia ,e dei nostri dipendenti, una intera categoria come nemico assoluto: noi ristoratori, gli untori. "Non abbiamo forse intrapreso le azioni necessarie a ridurre gli assembramenti? Abbiamo adottato tutte le misure richieste, sostenendo ulteriori spese ad un economia già delicata. Inoltre, abbiamo teso la mano al dialogo e resi disponibili ad adottare ulteriori misure precauzionali, sempre a nostre spese.

Tutto questo sarebbe sostanzialmente in conflitto per una visione di insieme ? ossia con l'ideologia imperante nel periodo in cui cercavamo di trovare una via d'uscita alla crisi. Siamo bloccati perché le azioni che garantirebbero ottime chance di evitare la catastrofe - e di cui beneficerebbe la stragrande maggioranza delle persone - rappresentano una minaccia estrema per quell'élite che tiene le redini della nostra movida, che qui a Cassino fa ancora più notizia del Covid 19 .

La maggior parte degli assembramenti di Falese della scorsa estate veniva descritta da gente che tranquillamente si affollava al mare, dove a differenza di Falese non c'erano steward a garantire il rispetto delle regole. Stesso discorso per "1916". Ma le nostre " Sorelle" non sono mai state il reale problema della città, quello "è" e "sarà" sempre Piazza Labriola. La via d'uscita che intravediamo dopo aver subito già la trasformazione radicale del nostro stile di vita, è quella che di avere continui confronti , scambi di opinioni, proprio per questo chiediamo al nostro primo cittadino Enzo Salera, alla nostra Presidente del Consiglio Barbara Di Rollo, al nostro vice sindaco Francesco Carlino alla nostra assessore al commercio Arianna volante e al comandante dei vigili Nunziata, di avere un pronto confronto preliminare con il nostro delegato .

Questa pandemia ha rafforzato e unito gran parte del sistema, governo ,sanità, università la stragrande maggioranza degli enti è stata potenziata e messa in collegamento, facciamolo anche nel locale, insieme ,chiediamo spiegazioni alla regione, chiediamo adeguamenti, potenziamenti.

A Piazza Labriola si unisce anche il CCU (Comitato Commercianti Uniti) , la nostra categoria, "Piazza Labriola" o la movida, non può più considerarsi il problema di questa città. Devono essere messe in atto indubbiamente ulteriori cambiamenti perché come dice il nostro primo cittadino, non dobbiamo sprecare i sacrifici che abbiamo fatto fino ad adesso.

Allo stesso tempo riteniamo di essere una categoria a rischio contagio al pari dei docenti, siamo consapevoli di offrire un servizio non nobile come quello scolastico, ma di offrire un servizio altrettanto utile, perché essenziale per l'economia essendo termine ultimo dei prodotti di consumo, vorremo chiedere alla Dottoressa Di Rollo, considerato il suo impegno nella campagna di vaccinazione di portare una nostra lettera in regione, perché anche noi abbiamo bisogno di risposte.

La buona notizia è che molti di questi cambiamenti non sono affatto catastrofici; al contrario, sono entusiasmanti".

PARLANO I RAGAZZI

Più polemico nei confronti dell'amministrazione comunale è l'intervento di "Identità Cassinate" che con il presidente Alessandro Di Sano dice: "È facile puntare il dito contro i giovani. È facile definirli “untori”, scaricando su di loro tutte le colpe della malagestione dell’emergenza sanitaria che attanaglia il nostro Paese da ormai più di un anno. Risalgono i contagi? Colpa dell’aperitivo, dello spritz o del caffè al bar. Più che una guerra sanitaria, ci troviamo di fronte ad una guerra generazionale. Da una parte i ragazzi, che dopo un anno passato tra quarantene, regioni a colori e problemi legati ad un’istruzione sempre più allo sbando, cercano di assaporare un minimo di normalità. Dall’altra gli adulti, quelli che si dicono essere santi a parole, ma non nei fatti; parecchi di loro si divertono a passare i pomeriggi a fotografare gli assembramenti nei pressi dei bar, ma fanno finta di nulla dinanzi alle stesse scene che si verificano puntualmente durante il mercato del sabato mattina.

Proprio qui osserviamo spesso gente che si aggira tra i banconi alimentari senza indossare la mascherina o che maneggia gli alimenti senza prima sanificare le mani o munirsi dei guanti; stesse identiche scene al mercato dei panni. Assembramenti? Gli stessi, se non addirittura peggiori a causa degli spazi nettamente ridotti, che si osservano in Piazza Labriola. Allora esistono assembramenti di serie A e altri di serie B? Ovvio che no. Quindi perché ci si scandalizza solo dinanzi alle foto di una piazza frequentata da giovani e non davanti alle scene alle quali assistiamo sistematicamente al mercato settimanale?

Il Sindaco Salera, che ha già annunciato nuove restrizioni contro la movida, tenga conto anche di tutte le altre occasioni di assembramento sopra citate. Penalizzare solo ed esclusivamente il mondo giovanile, già provato da un anno di pandemia e da tutti i problemi ad essa legati, sarebbe un grave errore; d’altronde, oltre alla pandemia, potremo trovarci a dover risolvere anche emergenti problemi psicologici, proprio tra i giovanissimi, così come sottolineato da esperti di spessore nelle ultime settimane".


Il portavoce Danilo Evangelista chiosa: " Apprendiamo dalle ultime dichiarazioni del sindaco la volontà di intervenire con dei provvedimenti; va bene ma come associazione chiediamo interventi mirati e non provvedimenti generalizzati dove paga anche 'il giusto per il peccatore'. Perché in piazza Labriola non vengono impiegati i vigili urbani nelle ore più critiche ? Sarebbe già un passo"





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