Il comandante dei vigili Giuseppe Nunziata resterà a Cassino un altro anno

Il comandante dei vigili Giuseppe Nunziata resterà a Cassino un altro anno
di autore Mario Costa - Pubblicato: 04-01-2021 00:00

POLITICA - Ha rinunciato al rientro presso il "suo" comando di Albano Laziale. Costa: "Ha il sostegno del Sindaco e della sua amministrazione e, ancor più, di una stragrande maggioranza silenziosa"

Da sinistra il comandante dei vigili Giuseppe Nunziata e il sindaco Enzo Salera
Mario Costa
Mario Costa

Già vicesindaco di Cassino

“Egr. Prof, avrei gradito molto volentieri una semplice menzione per il fatto di aver accettato, con personale piacere, di prorogare la mia permanenza di Comandante a Cassino rinunciando di rientrare presso il mio Comando di Albano…”.

La garbata doglianza, Giuseppe Nunziata, attuale comandante della sparuta truppa della Polizia Locale di Cassino, ce l’ha fatta pervenire via whatsapp qualche ora dopo la pubblicazione del nostro pezzo dal titolo: “Quei concorsi al Comune senza riguardi per le cortigiane”.

Beh! delle “cortigiane”, in auge nel tempo dell’allegra amministrazione di assai poco illustri amministratori, lontani predecessori degli attuali, ce ne siamo avvalsi per “colorire” un pochino il nostro dire (ma, a voler essere sinceri, non solo per questo nobile scopo). Mentre il nocciolo della questione trattata ha riguardato la serietà delle operazioni di concorso e la presa in servizio delle 24 nuove leve vincitrici, le quali si spera “riaccendano la luce” in diversi uffici rimasti in penombra per via dei tanti collocamenti a riposo degli ultimi tempi. Avevamo pure accennato al fatto che i vigili urbani si contano ormai sulle dita di una mano e, per l’arrivo di soccorsi, si è in speranzosa attesa che si possa ridare l’avvio quanto prima alle prove del concorso già in itinere.

Eccoci ora giunti al punto della doglianza. Riconosciamo subito che sarebbe stato opportuno da parte nostra dare atto al comandante Nunziata di non aver egli tagliato la corda di fronte a siffatta situazione, e di aver accettato di prorogare la sua permanenza a Cassino per un altro anno. Anche perché, chi ci tiene un po’ alla propria reputazione professionale, sa che il rischio che corre con tale scelta è alquanto alto. Date infatti le innumerevoli incombenze a carico del corpo dei vigili urbani e – non nascondiamocelo - unite pure a certe consolidate “cattive abitudini” di qualcuno dei pochi uomini rimasti sul campo, insieme a due donne, centrare gli obiettivi richiesti dall’Amministrazione è impresa ardua assai.

Oltre che opportuna dunque, una “semplice menzione” sarebbe stata anche giusta perché in quel pezzo si son citati, doverosamente, altri. Che – non lo si dimentichi - hanno però avuto un ruolo di primo piano nelle operazioni concorsuali, condotte in maniera scrupolosa e ispirate a sani principi di correttezza e giustizia, nel rigoroso rispetto delle norme e della direttiva data dalla politica: “Procedere con la massima serietà”.

Da persone dal cuore tenero, sensibili qual siamo (nonostante l’apparenza e nonostante quel che pensano taluni malpensanti), abbiamo accolto quella doglianza con sincero rammarico, assicurandogli però che avremmo colto l’occasione quanto prima per rimediare. Abbiamo invece deciso di rimediare, senza aspettare l’occasione. Non c’è bisogno, infatti, di attenderla perché, leggendo bene, ce l’ha già data lui. Ce l’ha fornita nel punto del suo dire in cui ha accompagnato l’accettazione di prorogare la permanenza a Cassino mediante l’espressione “con personale piacere”. Ecco, il semplice complemento di modo (“con piacere”, unito all’attributo “personale”) ci ha

sedotto. Del resto, a quelli come noi innamorati della propria città, basta poco per disarmarli. Figurarsi poi se a provarci sono uomini (per non parlare di donne) in divisa, la quale, come risaputo, conserva il suo indiscutibile fascino. Non solo tra il gentil sesso, come da tradizione.

Siam certi che il comandante Nunziata, persona in possesso di solida professionalità, assai paziente e dai modi cortesi e gentili, sicuramente rappresenterà un modello positivo anzitutto rispetto a come ci si deve rapportare con il cittadino. Come pure siam certi che, nel solco di una consolidata buona tradizione dei nostri vigili, saprà inculcare ai nuovi, che arriveranno, il modo giusto di come si indossa (e si rispetta, sempre e comunque) la divisa. Recuperando fino in fondo anche l’orgoglio di una bella professione purtroppo in questa città affievolitosi – che peccato! - man mano che si è lasciato sempre più spazio a pigrizie e a sbracamenti non in linea con il ruolo della nostra città martire e con le attese dei suoi cittadini civili. La stragrande maggioranza, quest’ultimi, in una città conosciuta nel mondo per la sua storia e la sua illustre abbazia.

Non ne abbiamo altrettanto certezza, ma la speranza sì, che, nell’attesa di tempi migliori, il nostro Comandante riesca ad ottenere un elevamento, sia pur piccolo, della produttività da parte delle sparute forze attualmente a sua disposizione, cominciando con lo spingerle fuori da quegli uffici del pian terreno e farle stazionare invece nelle vie e nelle piazze di questa città. Senza scartare l’opportunità – se ci possiamo permettere il suggerimento - di un rapporto scritto di quanto fatto, di cosa prodotto, al loro rientro dal turno di servizio. Come pure, non sarebbe male, una sempre puntuale verifica di cosa prodotto quotidianamente in ufficio da quelli “non idonei al servizio in strada”.

Se così sarà, renderà un prezioso servizio alla comunità della “città martire”, alla sua gloriosa abbazia e ai tanti che riprenderanno a farvi ritorno, una volta passata la pandemia in atto. E renderà così onore alla propria scelta di aver prorogato, “con personale piacere”, di un anno ancora la sua permanenza di comandante a Cassino rinunciando a rientrare ad Albano.

Allora? “All’attacco, Comandante! Lei ha il sostegno del Sindaco e della sua amministrazione e, ancor più, di una stragrande maggioranza silenziosa. Perciò non si faccia scrupoli se dovrà pure scontrarsi duramente con qualcuno. Sacrosante ragioni per una battaglia non mancano di certo. Se la vincerà, a lei, romano, riserveremo gli onori che nell’antica Roma si tributavano ai capi quando tornavano vittoriosi dalle più lontane regioni dell’Impero. Altro che una semplice menzione!”.





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