Le pagelle di domenica 13 dicembre

Le pagelle di domenica 13 dicembre
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 13-12-2020 00:00 - Tempo di lettura 2 minuti

RUBRICHE - Chi ci mette sempre la faccia nonostante le critiche e chi tace dopo la figuraccia. Intanto quel grande leader del centrodestra che fu adesso perde smalto

 

RICCARDO CONSALES

Nel 2013 è stato subissato di critiche per aver dato il via alla raccolta differenziata. Spuntavano foto di rifiuti in ogni dove. Carrellati strapieni, si lamentavano disservizi. Criticità che in una prima fase erano evidenti Ma l’allora assessore all’ambiente non si arrese. Perchè sapeva che la strada era quella giusta. Che un grande città come Cassino non poteva non avere un sistema di raccolta porta a porta. Il tempo, infatti, gli ha dato ragione. Al netto degli imbecilli che continuano a gettare talvolta i rifiuti per strada perchè probabilmente hanno disturbi mentali o semplicemente sono dei delinquenti, da quasi 8 anni il servizio di raccolta differenziata è una consolidata realtà. E la città deve dire grazie a Riccardo Consales, ribattezzato infatti il “padre della differenziata”.
Ora siede in Consiglio comunale ed è vice presidente della commissione ambiente.

Insieme all’assessore ai lavori pubblici Francesco Carlino è stato il primo a volere un’altra novità a cui la città non era abituata: la corsia ciclabile per incentivare la mobilità sostenibile. Un progetto, inutile negarlo, che come tutte le cose nuove appena sperimentate presenta criticità che vanno risolte con il tempo: così è stato anche per la raccolta differenziata. Anche in quel caso l’opposizione presentò mozioni e salì sulle barricate. Anche in quel caso gran parte dell’opinione pubblica si mostrava scettica e contraria. Riccardo Consales ci ha messo sempre la faccia per mostrare la bontà del progetto. Lo ha fatto anche stavolta con la corsia ciclabile finita alla ribalta nazionale. Non ha nascosto i problemi dicendo che tutto va bene. Ma neanche si è “nascosto” per evitare le critiche. Continua a metterci la faccia: nel bene e nel male.

Il coraggio delle idee

VOTO 8

MASSIMILIANO MIGNANELLI

Ormai il suo nome si legge solo sotto qualche interrogazione e qualche mozione. Ha perso lo sprint del vincente. L'ex presidente del Consiglio comunale di Cassino durante l'amministrazione di centrodestra a guida Scittarelli, e già vice presidente della provincia di Frosinone, sembra ormai al tramonto. Schiacciato tra l’ingombrante figura di Salvatore Fontana e il carisma di Peppino Petrarcone. Sono loro i veri alfieri dell’opposizione. Mignanelli firma tutte le interrogazioni, ci mancherebbe. Ma non ha più un ruolo-guida. Eppure ha esperienza politica da vendere. Quell’esperienza che infatti molte volte lo induce ad essere più collaborativo con la maggioranza, ma è isolato.

 

 

Perchè il suo gruppo non condivide il suo modo di fare. Dunque, per non restare isolato, si limita a firmare in calce documenti redatti dai colleghi. Non sembra avere più lo smalto degli anni passati: di certo all’interno del gruppo consiliare di opposizione nessuno gli riconosce una leadership, nonostante le centinaia e centinaia di voti riportati. Perchè probabilmente ha ragione quel vecchio adagio che recita: “I voti non si contano, si pesano”. E quelli di Mignanelli oggi sembrano pesare davvero poco

Da leader a gregario

VOTO 5

ANTONIO MARAONE

Antonio Maraone è un giovane militante della Lega di Cassino. Come tutti i giovani impegnati in politica è sempre “sul pezzo”. Come tutti i giovani, legittimamente “sgomita” per farsi largo e vivere di luce propria, non di quella riflessa di Mario Abbruzzese e Pasquale Cicciarelli. Nella corsa a sgomitare può capitare però di scivolare su una buccia di banana. A lui è successo nei giorni scorsi quando per bacchettare il sindaco Enzo Salera e l’amministrazione comunale che governa la città di Cassino in meriti all'abbandono delle periferie ha detto: “Le periferie costituiscono il punto di maggiore debolezza all’interno delle nostre città: mancano di una struttura urbanistica solida, sono fragili nella rete viaria e soprattutto carenti di servizi”. Poi ha continuato: “Se nei centri storici, non solo quelli italiani, si respira un clima comune e riconoscibile, al contrario nelle periferie, anche quelle all’interno della stessa città, si vivono condizioni molto meno accoglienti”.

Peccato che queste frasi siano state copiate pari pari da una relazione del 2018 del professor Mario Panizza, professore ordinario di composizione architettonica e urbana all’Università degli Studi Roma Tre e già rettore dello stesso ateneo dal 2013 al 2017 intitolata: “Periferie al centro. Perchè gli interventi di recupero sono una priorità”. Il sindaco Salera ha scoperto il plagio e lo ha smascherato. Maraone, probabilmente, ha solo dimenticato di citare la fonte. O invece lo ha fatto per darsi un tono, sperando che nessuno se ne accorgesse. Non possiamo saperlo perchè, dopo che è stato scoperto, non ha dato nessuna giustificazione o legittima motivazione che poteva far cadere nel vuoto le critiche di Salera che, nella sostanza dei fatti, gli ha dato del copione.

Un silenzio imbarazzante

VOTO 4





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