Covid, muore il figlio di una dipendente comunale

Covid, muore il figlio di una dipendente comunale
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 04-12-2020 00:00

CASSINO - Il quarantenne era ricoverato da giorni al "Santa Scolastica", mentre nel Lazio si registrano 62 decessi. Dal nostro giornale i familiari di una delle persone decedute nelle scorse settimane, che era ricoverato all'ospedale di Cassino, rivolgono un appello al personale sanitario: "A volte servirebbe più umanità". Il racconto dell'accaduto

Nel bollettino diramato oggi pomeriggio dalla Asl di Frosinone si registrava un solo decesso in provincia di Frosinone: un 78enne di Sant'Ambrogio del Garigliano (LEGGI QUI: Covid, Cassino guida la classifica dei comuni con più positivi). Un'altra vittima di Covid in Ciociaria - che verosimilmente sarà ufficializzata nel bollettino che verrà diramato domani - riguarda sempre il Sud della provincia e, più precisamente, il comune di Cassino. A perdere la vita è stato un giovane, poco più che 40enne, ricoverato da alcuni giorni al "Santa Scolastica", positivo al Covid. Anche il Comune è in lutto in quanto si tratta del figlio di una impiegata del Municipio.

Nelle scorse ore è stato intanto diramato anche il bollettino regionale: nelle ultime 24 ore nel Lazio si contano 62 decessi, 1.831 casi e 811 guariti. Dice l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato: "Il valore RT torna lievemente sopra 1 a 1.04 (Roma a 0.81), segnale che indica che non bisogna abbassare la guardia. Occorre il massimo rigore ed evitare i cali di attenzione come purtroppo abbiamo segnalato a partire dagli assembramenti nei centri commerciali. Mantenere il rigore nelle prossime festività è un elemento essenziale per evitare una nuova ondata. L’Incidenza a 14 giorni è pari a 505.8 per 100 mila abitanti. La classificazione complessiva del rischio moderata".

IL RACCONTO DEI FAMILIARI DI UNA VITTIMA

Intanto sempre nell'ospedale di Cassino, nelle scorse settimane, si è registrato anche un altro decesso. Si tratta di un uomo residente in un comune dell'Alto Casertano alle porte della città martire. I familiari sono ancora increduli per l'accaduto e ripercorrono le tappe. "Il 9 novembre mio padre accusava dei dolori al petto, per questo lo abbiamo subito portato al pronto soccorso dell'ospedale di Cassino", racconta la figlia. Che spiega: "Da prassi, è stato sottoposto a tampone ed è risultato negativo. Quindi ha iniziato una lunga Odissea: dapprima il trasferimento alla clinica Villa Serena dove, preso atto del fatto che ai bronchi non sussisteva alcun problema ma aveva bisogno di Cardiologia, è stato rimandato al Santa Scolastica".

Spostamenti che non hanno di certo aiutato: ma anche il secondo tampone risultava negativo. Quindi ancora altri passaggi tra Geriatria, Pneumologia e infine rianimazione, quando il terzo tampone risultava positivo. Dalla rianimazione non è più uscito, ma nei familiari restano i dubbi e le perplessità su tutti quegli spostamenti fatti fare al paziente; le critiche al personale medico che non sempre si è mostrato aperto e disponibile. Restano tanti, troppi interrogativi. Ma il messaggio che oggi i familiari vogliono mandare è questo: "Non è affatto facile accettare di perdere un proprio caro senza poterlo neanche dargli l'ultimo saluto, assistere impotenti a tutto quello che accade e vedere il proprio padre soffrire che vuole a tutti costi il tuo aiuto. Capiamo benissimo i sacrifici che stanno facendo medici e infermieri - dicono - ma certamente servirebbe più umanità, quella che, purtroppo, noi non abbiamo riscontrata in tutti i reparti dove è stato ricoverato".





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