25 Novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza maschile sulle donne al tempo del lockdown

25 Novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza maschile sulle donne al tempo del lockdown
di autore Redazione - Pubblicato: 25-11-2020 00:00

CASSINO - L'associazione Se non ora quando denuncia: "Il dossier Viminale ha certificato che durante i mesi in cui era vietato uscire di casa ogni due giorni una donna è stata uccisa in famiglia da un marito, un compagno, un fidanzato o un ex. Questa strage si può prevenire solo con una cultura che riconosca alla donna pari diritti, dignità e valore"

Quest'anno il numero della violenza sulle donne è aumentato notevolmente.
La chiusura nelle case, dovuta al covid, ha messo ancora più in pericolo tante donne, ha impedito loro di chiedere aiuto e persino di potersi recare al Pronto Soccorso; anche se i Centri Antiviolenza di tutte le città si sono attivati, mettendosi a disposizione e invitando a denunciare anche in luoghi più accessibili come le Farmacie o con più sottili strategie chiedere aiuto alle Forze dell'Ordine, sensibilizzate a questa emergenza.
Il Dossier Viminale ha certificato che durante il lockdown ogni due giorni una donna è stata uccisa in famiglia da un marito, un compagno, un fidanzato o un ex; il lockdown ha di fatto triplicato i femminicidi nel nostro Paese.

Uno degli aspetti più sbalorditivi è che le donne vittime di violenza, nella narrazione dei media scompaiono come vittime, anzi a volte i ruoli vengono ribaltati e la parte lesa diventa il carnefice, viene ricondotta a loro la responsabilità con "se la sono cercata" si costruisce una rappresentazione che giustifica gli atti violenti e rende tutto possibile, banalizzando le azioni più efferate traducendole a volte in affermazioni di onnipotenza dell'uomo.
Mentalità sessista così diffusa nel mondo che passa come "normale"!

Non è più accettabile che tante donne, ragazze, bambine vengano violate fisicamente e psicologicamente e vengano uccise perché viste come oggetti o mezzi necessari per l' affermazione di potere maschile, riducendole a oggetto di consumo.
Su di loro si sposta l'attenzione per ricercare la causa scatenante che ha innescato la violenza dell'uomo, si scava nella vita privata della donna per "capire" le dinamiche che hanno potuto portare l'uomo al "raptus".
Mettendo sempre in primo piano le ragioni dell'uomo. Questo mentre la donna vede la sua vita giudicata, denigrata , annullata!
Senza mai entrare nel merito della violenza maschile.

A chi fa informazione vogliamo dire che uno stupratore è un uomo che commette un reato, a prescindere dal suo stato sociale, che un uomo che uccide una donna non è un " depresso" " un bravo lavoratore" " un buon padre di famiglia" " un uomo che aveva problemi economici" "un bravo professionista" o "la moglie voleva chiedere la separazione".
La violenza maschile contro le donne va raccontata correttamente, così come invitano a fare le giornaliste e i giornalisti che hanno elaborato il Manifesto di Venezia.
Il Manifesto di Venezia nasce proprio con l'obiettivo di modificare lo squilibrio informativo sulle donne utilizzando un linguaggio privo di stereotipi, con la sensibilità di non trattare la violenza contro le donne in modo morboso, o come un semplice fatto di cronaca nera!

Purtroppo sappiamo bene che non sono solo i media a rappresentare queste dinamiche, la politica, la medicina, la scuola, la letteratura, la magistratura ripropongono gli stessi identici modelli creando una connivenza sociale con questo tipo di cultura dominante!
Il problema, continuiamo a gridarlo all'infinito, è soprattutto culturalmente che va affrontato, dobbiamo riuscire a sradicare la cultura sessista e violenta con cui sono stati e sono educati e cresciuti moltissimi uomini, abituati a considerare la donna un essere inferiore, una proprietà.
Perché la strage delle donne si può prevenire solo con una cultura che riconosca alla donna pari diritti, dignità e valore!
E per questo è necessario un lavoro profondo sugli uomini.
Solamente cambiando gli schemi mentali possiamo dare vita ad una società più equa, ma per questo il ruolo dell’informazione è fondamentale!





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