Marrocco ci crede: rilanciare l'olio d'oliva di Cervaro

Marrocco ci crede: rilanciare l'olio d'oliva di Cervaro
di autore Redazione - Pubblicato: 22-11-2020 00:00

TERRITORIO - L'amministrazione punta sulle eccellenze locali e crede fermamente che da queste si possa rilanciare l'economia e il commercio della città.

Il sindaco di Cervaro Ennio Marrocco

Tante idee e tanto cuore per rilanciare l'olio di oliva di Cervaro. L'amministrazione punta sulle eccellenze locali e crede fermamente che da queste si possa rilanciare l'economia e il commercio della città. Anche attraverso fondi regionali, statali ed europei per supportare le realtà radicate e per incentivare i giovani che hanno la volontà di riportare in auge le antiche tradizioni e produzioni agricole ed enogastronomiche. La ripartenza passa dal recupero dei valori "antichi", un ritorno alla terra ma con un approccio più moderno che tenga conto dei cambiamenti ambientali, delle innovazioni e che sia fonte di sviluppo e di crescita.

Una nuova progettualità che spazia in ogni ambito dell’olivicoltura, dalla necessità di una crescita sostenibile e di qualità del turismo dell’olio, al ruolo strategico in termini di eco sostenibilità del paesaggio rurale olivicolo, dall’importanza di portare a produttività gli impianti olivicoli alla costruzione di una narrazione all’altezza dei prodotti stessi. Questo è l’impegno preso dagli assessori Luigi Gaglione e Annalisa Bracciale nell’incontro esplorativo tenutosi presso alcuni dei frantoi Cervaresi.


L’intento è stato quello di individuare progetti e prospettive per il settore olivicolo di più ampio respiro, con lo sguardo proiettato al futuro, ma facendo sempre e comunque tesoro dell’esperienza pregressa, maturata in anni di sacrifici e di passione verso questo settore agricolo primario.:” Perché al punto in cui siamo arrivati nel rivendicare una produzione qualitativa di eccellenza, -afferma Annalisa Bracciale-  non ci siamo giunti da un giorno all’altro. Il cammino compiuto fino a qui è stato talvolta tortuoso, senza grandi incentivi e senza una filiera che promuovesse e stimolasse a fare meglio basandosi solo sull’efficiente opera di diversi irriducibili che hanno da sempre creduto nella bontà del nostro prodotto fonte di innegabili soddisfazioni. Ma le sfide per il settore, con il contesto socioeconomico che cambia a ritmi assai più veloci del passato, sono sempre più impegnative e specifiche”.


L’amministrazione comunale, dunque, si schiera a difesa degli interessi del comparto olivicolo, in ogni suo aspetto; tuttavia uno degli asset più importanti resta sempre la cultura dell’olivo e dell’olio di oliva di qualità, come faro proiettato sulla strada che il comparto stesso si prepara ad intraprendere per il futuro. “La nostra deve essere una realtà che unisce il territori e le istituzioni che pensano al bene dei cittadini, -aggiunge l’assessore Luigi Gaglione - che si impegna a portare avanti progetti volti ad aumentare non solo la conoscenza del prodotto nei consumatori, ma anche la tutela e l’interesse del prodotto e dei produttori, la salvaguardia del territorio, della tradizione e dei mestieri”.


“La visione prospettica del nostro lavoro congiunto  per il prossimo futuro – aggiunge l’Assessore al commercio e all'agricoltura- è di progettare attività che possano dare continuità a quanto di buono è stato fatto fino ad oggi ed al contempo permettano una sempre più importante percezione della cultura dell’olio, governando quelle sfide che si sono aperte e che richiamano progetti sempre più contemporanei. La cultura olivicola nel nostro comune e la civiltà millenaria che rappresenta, sono le nostre origini, sono le identità di tante piccole comunità, le Città dell’Olio, che non devono essere perse”.


“ L’educazione e la formazione dei grandi e dei bambini è strategica – ribadisce l’assessore alla cultura Gaglione- perché dalla cultura dobbiamo ripartire per far sì che questo prodotto, con la collaborazione di tutta una filiera competitiva , abbia la giusta dignità culturale e commerciale. E la cultura dell’olio e dell’olivo può essere motore della riscoperta del nostro territorio attraverso il turismo dell’olio, un turismo di comunità che parta dal coinvolgimento diretto dei cittadini, piccoli e grandi produttori, che dovranno avere la consapevolezza di vivere in un contesto dove l’esperienza di vita e lo stile di vita, della Dieta Mediterranea, è un valore aggiunto da comunicare. L’olivicoltura rappresenta anche un patrimonio immateriale, fatto di valori condivisi di una comunità rurale, di un paesaggio, per affermare quel patrimonio materiale che vede il lavoro duro e appassionato di tanti agricoltori, olivicoltori, nel mantener viva e forte la propria identità culturale del proprio territorio.

Oggi il nostro territorio è una realtà forte che non va ignorata e che ha tutte le carte in regola per inserirsi  dignitosamente in nicchie di mercato nei quali si inseriscono oli che documentino adeguata tradizione olivicola connessa a valori di carattere ambientale, storico, culturale e/o rientranti in una Denominazione di Origine.
“Una forza che, se si presenta unita, ha tutte le carte per affrontare e vincere le predette sfide. Ed è con questo intento, - conclude - Annalisa Bracciale- ovvero promuovere e stipulare una strategia comune da seguire, che abbiamo iniziato con l’incontrare gli operatori dei Frantoi, allo stato di fatto  i migliori esperti conoscitori a livello locale, chiamati ciascuno a portare un contributo di idee per i rispettivi ambiti di riferimento. Sono state all’uopo individuate delle aree di intervento e ciascuna di esse è stata il main topic di un panel, in cui i predetti imprenditori hanno potuto avanzare ipotesi di confronto per stilare un nuovo progetto integrato di valorizzazione e promozione, condiviso, da presentare in una sessione plenaria affinché potesse essere inserita tra le linee finanziabili entro il 2021.


“ Questa nuova progettualità – conclude Luigi Gaglione- spazia in ogni ambito dell’olivicoltura, dalla necessità di una crescita sostenibile e di qualità del turismo dell’olio, al ruolo strategico in termini di eco sostenibilità del paesaggio rurale olivicolo, dall’importanza di portare a produttività gli impianti olivicoli alla costruzione di una narrazione all’altezza dei prodotti stessi. Ma soprattutto educazione, non solo dei consumatori ma anche delle aziende. La conoscenza dell’olio EVO e dei suoi territori di riferimento passerà attraverso attività mirate di formazione, facendo perno su tre concetti in particolare: Sostenibilità (ambiente migliore, rispetto del cibo e conoscenza del suo contesto), Alleanza Scuola-Impresa (per meglio preparare l’ingresso nel mondo del lavoro degli studenti) ed Internazionalizzazione (anche della cultura e della formazione). Ciò che è uscito da questo strategico appuntamento che ha gettato le basi per un lavoro sinergico, è dunque realmente ciò che ci eravamo prefissati nelle fasi programmatiche dell’azione amministrativa: lanciare il messaggio che il sistema è coeso e che c’è bisogno di andare in una direzione comune se vogliamo governare quelle sfide.

Per questo un maggiore sforzo sarà indirizzato a favorire la nascita di associazioni  e ad ampliare il concetto di cooperazione che in questi anni è stato svilito e mortificato da incompetenze e disinteresse. Lavoreremo in questa direzione iniziando attraverso incontri diretti con i produttori e con i frantoi , punti anche di aggregazione, a sviluppare e a incrementare l’idea di unirsi  iniziando a diffondere in primis ,un importante messaggio di crescita culturale, in un mondo complesso e competitivo come quello dell’olio. Ma soprattutto iniziare ad avere un peso “importante” come punto di riferimento delle politiche territoriali provinciali e regionali e poi in un discorso di più ampio respiro , per dare all’olio di Cervaro “la qualità dell’origine, il valore aggiunto della storia, dell’ambiente, del paesaggio, delle tradizioni e, soprattutto della biodiversità, quella olivicola, che dà all’Italia un primato mondiale”.


“Abbiamo tante idee, il cuore non ci manca. – e questo è il messaggio dei giovani amministratori - Ciò che chiediamo oggi è una maggiore sensibilità a ritrovare le giuste energie, ai tanti appassionati olivicoltori cervaresi, a quella che si presenta come una delle principali colture del nostro paese fiore all’occhiello della nostra laboriosa comunità; esse potrebbero farci da sponda per farci promotori anche dello snellimento  degli iter burocratici che tengono fermi progetti per lungo tempo quando invece si renderebbe necessaria una loro pronta attuazione, o favorendo gli investimenti con lo stanziamento di fondi pubblici da destinare ad azioni di interesse nazionale, soprattutto nell’ambito della valorizzazione del lavoro, del prodotto e del patrimonio culturale rappresentato dalla nostra realtà olivicola dove tutti potranno tranne benefici, nessuno escluso”.


"Vedere giovani amministratori che mettono così tanta passione e tanto impegno per il recupero delle tradizioni e per il rilancio delle eccellenze della città rappresenta un inizio molto importante per tutta la comunità - evidenzia il Sindaco Ennio Marrocco - L'olio e la produzione di olive rappresentano una risorsa che va valorizzata e il lavoro portato avanti da Luigi Gaglione e Annalisa Bracciale, che vede la collaborazione ad ampio raggio di realtà locali, di scuole, di istituzioni e di imprenditori, è solo un  trampolino di lancio per recuperare un ruolo di leadership in un settore in cui vantiamo prodotti di eccellenza e un'antica tradizione. Il nostro "Oro Verde" ha tutte le carte in regola per arrivare a conquistare le tavole e i palati del mondo".





Articoli Correlati


cookie