Le pagelle di domenica 25 ottobre

Le pagelle di domenica 25 ottobre
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 25-10-2020 00:00 - Tempo di lettura 2 minuti

RUBRICHE - Leone scende dalla montagna di Terelle e torna a ruggire: intende ricostruire il centrodestra e picconare Enzo Salera. Anche il Pd ragiona sulla nuova governance: Fantini presenta la segreteria provinciale e ha i riflettori ben puntati su Cassino. Fontana fa il grillino e la spara grossa contro la stampa: poi ci mette una pezza che è peggio del buco!

 

BENEDETTO LEONE

E’ sceso dalle montagne di Terelle ed è tornato a ruggire. Dopo quasi un anno e mezzo di religioso silenzio, Benedetto Leone è tornato a far sentire la sua voce. Lo ha fatto per criticare il progetto della corsia ciclabile. Ma è stata in realtà solo l’occasione per rimettersi in… pista! Probabilmente ha sbagliato i tempi: poteva scegliere un’occasione migliore anziché criticare il progetto della corsia ciclabile. Una delle poche questioni su cui ha tardato ad intervenire anche l’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro che, anzi, non è mai intervenuto direttamente ma solo questa mattina a nome di tutto il movimento "Liberi e Forti". E il perchè non è neanche difficile da capire: l’anello della pista ciclabile era un progetto che aveva promesso anche l’ex amministrazione e non è mai andato in porto quindi non ci sono paragoni da poter fare. Ma l’ex braccio destro del sindaco sa bene che la polemica sulla ciclabile si sgonfierà non appena ne nascerà un’altra: non è sceso dalle montagne per fotografare la carreggiata, ma per rimettersi in carreggiata.

Cosa significa? Che a differenza di D'Alessandro lui conosce bene i tempi della politica: ha saputo stare in religioso silenzio dopo che la città aveva decretato lo schiaffone al centrodestra e la vittoria del centrosinistra. Ora di tempo ne è e passato e Leone ha capito che la luna di miele di Salera con l’elettorato è oramai finita. Che adesso è il momento di ricomporre le squadre. Fare una vera opposizione. Ha preso atto del fatto che l’opposizione consiliare di centrodestra è poco incisiva e vuole pertanto tornare a fare quello che meglio sa fare: il leader dell’opposizione extraconsiliare (citofonare a Petrarcone per sapere cosa è capace di fare). Ha dimostrato di saper anche aggregare molto, e il suo ritorno sulla scena è un segnale ben preciso anche per Mario Abbruzzese. Perchè prima di costruire l’alternativa a Enzo Salera, bisogna ricostruire il centrodestra. E Benedetto Leone avrà un ruolo di primo piano. Come sempre!
Il ruggito del Leone

VOTO 8

LUCA FANTINI

Luca Fantini nella giornata di ieri ha presentato ufficialmente la nuova segreteria provinciale. Il Cassinate sarà ben rappresentato in segreteria con il ruolo di vice affidato a Carmelo Messore. Dopo anni in cui ai vertici del partito sedevano solo uomini del "Nord", quello di Fantini è un segnale importante. Cassino sarà presente in segreteria con uno dei massimi rappresentanti: il presidente del Consiglio Barbara Di Rollo. Il neo segretario ha spiegato che il circolo di Cassino dovrà subito andare a congresso per rafforzare il partito nella città più importante della provincia governata dal Pd. Il segretario avrà un ruolo certamente importante nella rinascita del circolo di Cassino.

 Il suo rapporto con i Giovani Democratici ed in particolar modo con Arianna Volante aiuterà certamente a dare un volto nuovo al partito: ci sarà un vero rinnovamento. Anche per questo con molta probabilità anche a Cassino sarà un giovane a guidare il partito. Perchè Luca Fantini ha avviato la svolta che serviva e lo ha fatto ancora una volta nell’ottica inclusiva di Nicola Zingaretti. Gli under 30 di Cassino avranno certamente un ruolo decisivo nella ricostruzione del partito. Il segretario provinciale non interviene a gamba tesa, ma ha i riflettori ben puntati su Cassino e chiede tutti gli sforzi possibili per cercare l’unità.
Sulle orme di Nicola

VOTO 7

SALVATORE FONTANA

Salvatore Fontana è consigliere comunale all’interno del Comune di Cassino. Gli si possono imputare molti difetti, non certo il fatto che metta sempre passione in quello che fa e in quello che dice. E a volte, preso dalla foga, gli capita di dire qualche parola di troppo. L’altro giorno, ad esempio, urbi et orbi dalla sua bacheca facebook ha annunciato: “Ci è capitata la più grande crisi dal dopoguerra con la peggiore classe dirigente della storia, a tutti i livelli, alla quale, purtroppo, si sono aggiunti i peggiori giornalisti della storia dell’umanità!” Tralasciando il giudizio sulla classe dirigente di cui fanno parte ovviamente anche i ministri del suo partito, Italia Viva, e  l’ex premier Matteo Renzi che ha voluto il nuovo Governo oggi alla guida del Paese, ci siamo concentrati sulle critiche rivolte alla stampa. Ora, Salvatore Fontana che non è certo a digiuno di storia, sarà certamente a conoscenza dei periodi bui vissuti da questo Paese: quando la stampa era solo quella di regime perchè la libertà di stampa non esisteva. Perchè chi scriveva contro il regime rischiava la vita, non le critiche della parte avversa.

E’ un imprenditore che vive onestamente del suo lavoro, un uomo delle istituzioni, non uno di quelli che passano le giornate a fare gli influencer su facebook, a volte con grave sprezzo della grammatica. Eppure Fontana come un grillino qualsiasi ha ritenuto di spararla grossa, scomodando l’intera “storia dell’umanità”. Poi, resosi probabilmente conto di avere esagerato, è corso ai ripari. Ma non ha cancellato il post. Non ha ammesso di aver scritto una sciocchezza. Ha  semplicemente tolto la parola "umanità", si è fermato alla storia in generale. “Siamo in presenza della peggiore stampa della storia. Ovviamente - precisa - mi riferivo a quei soggetti che si vendono al miglior offerente... non sicuramente a quelli che onestamente fanno il proprio dovere”. Il suo post comunque non è stato vano. Ci ha aiutato a comprendere perchè la classe dirigente italiana di oggi è composta per la maggior parte da quelli che hanno fatto carriera denigrando i cronisti e dicendo che “i giornalisti sono tutte puttane”. Del resto, la classe dirigente, non è altro che lo specchio del Paese.
La pezza è peggio del buco

VOTO 4





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