Il girone dantesco di Igor Fonte e quella vittoria in Tribunale da dedicare ai detrattori [VIDEO]

Il girone dantesco di Igor Fonte e quella vittoria in Tribunale da dedicare ai detrattori [VIDEO]
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 14-10-2020 00:00

L'INTERVISTA - Dopo 4 anni si conclude il calvario giudiziario, l'ex assessore nulla ha a che vedere con i voti fantasma: assolto con formula piena. Ora si toglie i sassolini. "Petrarcone? Non mi ha chiamato, forse era impegnato". "Salera? Neanche l'ho votato. I rapporti con i politici si sono sciolti come neve al sole". E non dimentica la gogna mediatica: "Una parte della stampa ha contribuito al mio omicidio politico". Ma la vicenda giudiziaria non è ancora finita: chi e perchè ha tirato in mezzo il presidente della "Impastato"? Un dubbio c'è: "Probabilmente il fatto di non essermi legato ad alcun partito e l’aver portato avanti quei valori sono stati la causa che hanno determinato questa vicenda che ha tratti molto oscuri"

Igor Fonte

Era il 5 ottobre del 2016, quattro anni fa. Igor Fonte varcava per la prima volta le scale del tribunale di Cassino come “persona informata sui fatti”. Di quali fatti? Dell’indagine che stava portando avanti la procura dopo le elezioni comunali del maggio 2016 sui “voti fantasma”. Quali voti? I carabinieri avevano scoperto che in una delle due sezione del seggio 30 (Sant'Angelo, frazione Antridonati) risultavano aver votato alcuni residenti all’estero che però in realtà non erano a Cassino. La procura dopo le indagini ha scoperto che effettivamente quelle persone non avevano mai votato, ma dal verbale risultava il contrario. Una decina di voti in più.

Su quelle schede in più c’era scritto il nome di Igor Fonte. Lui lo ha scoperto il 5 ottobre, quando si è recato in procura accompagnato da Giuseppe Golini Petrarcone. Sono scattati gli avvisi di garanzia per il presidente e la segretaria del seggio 30. Poi tra gli indagati è finito anche Igor Fonte, già assessore e consigliere nell’amministrazione Petrarcone (2011-2016).Per lui era stata ipotizzato il reato di “concorso morale in violazione della Legge Elettorale”. Ovvero: non avrebbe compiuto azioni dirette per ottenere quei voti in più. Ma avrebbe ispirato in qualche modo l’azione del presidente e della segretaria del Seggio.

Gli avvocati Alessandro Marcucci e Gianluca Ciaraldi hanno dimostrato il contrario: è stato assolto con formula piena. Sono state invece rinviati a giudizio il presidente e la segretaria di seggio: bisognerà capire chi è perchè su quelle schede ha messo il nome di Igor Fonte. Quello che ad oggi hanno stabilito i giudici e che Igor Fonte non c’entra nulla. Da oggi è un uomo libero. Noi siamo andati ad intervistarlo nel suo studio legale.

Igor Fonte, insomma. Da paladino della legalità a indagato. Cosa è successo? 

“E’ un’esperienza che non auguro a nessuno. Essere tacciato di un reato così vile rispetto alla mia personalità, ai progetti che ho fatto con l'associazione “Impastato”, quelli che ho fatto da amministratore comunale, per me è stato da girone dantesco. Un contrappasso da quello che ero a quello che mi si voleva far passare. All’inizio questa cosa mi ha proprio travolto e non sapevo come muovermi: ad oggi ciò che ha accertato il giudice è che Igor Fonte non c’entra nulla ma bisogna vedere chi e perchè ha tirato in mezzo il nome di Igor Fonte e chi è il vero “concorrente morale”. Ma questo lo vedrà la magistratura: io adesso ho il compito di riprendermi la mia vita”.

Un complotto, insomma? 

“Questo non lo so. La vicenda è paradossale: mai nessuno ha detto che io abbia “ordinato” di fare qualcosa. Il mio guaio è che il mio nome era scritto su alcune schede elettorali. Certo è che qualcuno ha messo il mio nome, ma ora questo lo vedrà la magistratura. Io quello che so è che Igor Fonte, nel 2016, era in ascesa nel mondo politico e riportò 304 voti doppiando il secondo della lista. A cosa mi sarebbero serviti 5, 6 o 7 voti in più? E’ stata una mela avvelenata”.

Una mela avvelenata che ti ha cambiato la vita.

“Io sono entrato in politica come presidente dell’associazione “Impastato”. Probabilmente il fatto di non essermi legato ad alcun partito e l’aver portato avanti quei valori sono stati la causa che hanno determinato questa vicenda che ha tratti molto oscuri. In ogni caso tutte le persone che avevano un buon rapporto con me da prima che entrassi in Consiglio mi sono rimasti vicine. Non posso dire altrettanto dei rapporti politici”.

In che senso?

“Nel senso che nel momento della difficoltà quei rapporti si sono scelti come neve al sole”.

Eppure avevi un gran rapporto con Giuseppe Golini Petrarcone, per te è una persona importante. Lo hai sentito?

“Con Peppino si era creato un gran rapporto, ma dall’indomani di questa vicenda gravosa non ci sono stati rapporti di vera amicizia. No, non mi ha chiamato nell’immediatezza della mia assoluzione. Probabilmente era molto impegnato”.

Oggi al governo della città ci sono tanti tuoi ex colleghi. Enzo Salera era assessore con te. Come sono i rapporti?

“Il mio rapporto con la politica, inteso come persone di Cassino che fanno la politica, si è interrotto nel 2016. Non ho avuto contatti neanche per un attestato di stima o di affetto all’indomani della dichiarazione della mia innocenza”

Non hai sentito davvero nessuno?

“Il sindaco Enzo Salera no. Probabilmente come Petrarcone era molto impegnato anche lui. Le uniche persone che si sono fatte vive degli attuali amministratori sono state: Danilo Grossi, Emiliano Venturi e Arianna Volante per dimostrarmi la loro vicinanza”.

Ora che sei libero tornerai a fare politica? C’è anche il centrosinistra al governo della città: quale migliore occasione?

“In questo momento sono molto combattuto, non so se tornerò a fare politica. Io ho sempre creduto nel diritto di voto e nella politica ma per la prima volta nell’ultimo ballottaggio non sono andato a votare”.

E per quale motivo?

“Perchè io ero rimasto agli equilibri che c’erano nel 2016 e mi sono ritrovato alle elezioni successive un gran miscuglio sia da un lato che dall’altro. Non mi riconosco oggi in nessuna delle attuali compagini di maggioranza e opposizione perchè la squadra con cui governavo non è quella che c’è oggi. Non sto a sindacare chi è buono e chi è il cattivo ma questo scenario politico non mi merita. Non potrei assolutamente posizionarmi: è una situazione ibrida e complessa che non mi appartiene. Persone che dall’oggi al domani sono diventate amiche o sono diventate nemiche. Ma per il mio futuro politico, mai dire mai”.

Sei rimasto 4 anni in silenzio sapendo di essere innocente. Non deve essere stato facile.

“Si, ho preferito restare in silenzio perchè io credo nella questione morale di Enrico Berlinguer. Credo che quando uno si candida deve essere moralmente inattaccabile. Nel momento in cui tutto quello che ha fatto Igor Fonte potesse essere infangato per senza niente in una situazione che non gli competeva, ho preferito mettermi da parte, incassare pugni a destra e sinistra e poi magari risorgere dalle mie ceneri. Questo si vedrà”.

Prima del 2016 eri molto giustizialista: dopo questa vicenda hai cambiato opinione?

“Si, questo è uno degli insegnamenti che mi ha dato questa vicenda”.

Giustizialismo esasperato anche sulla stampa?

“Beh, sì. Nei miei confronti c’è stato l’omicidio politico. E una parte della stampa ci ha messo il “carico da 90”. Una violenza gratuita. Ma va bene così: mi fortificherò”.

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https://www.youtube.com/watch?v=8YN78RtnY3Y





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