Con la laurea ma senza più un lavoro. E il Comune ignora le sue richieste

Con la laurea ma senza più un lavoro. E il Comune ignora le sue richieste
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 06-10-2020 00:00

LA STORIA - Disoccupato, a 57 anni vive con 40 euro del reddito di cittadinanza. L'odissea ai servizi sociali per chiedere il pagamento delle bollette. Nessuna risposta ricevuta, ora rischia di restare senza acqua, luce e gas. E dopo il danno la beffa: "Da due anni il centro per l'impiego non mi ha fissato neanche un appuntamento"

Sono passati ormai due anni da quando l'ex ministro del Lavoro Luigi Di Maio si affacciò dal balcone di Palazzo Chigi a beneficio delle telecamere (antico vizio del potere) e gridò: "Abbiamo abolito la povertà!". Voleva in questo modo esultare per l'approvazione del reddito di cittadinanza, misura-bandiera del Movimento Cinque Stelle. Con buona pace dell'ex capo politico del M5S, oggi ministro degli Esteri, la povertà non è stata abolita e l'emergenza sanitaria ha aggravato la crisi economica. Anche e soprattutto sui territori più fragili, come quello del Cassinate, messo già in ginocchio dalla crisi del settore automotive che da mezzo secolo è il motore pulsante dell'economia. Ecco che allora non solo le persone più disagiate, ma anche i laureati restano senza lavoro ed hanno necessità di rivolgersi ai servizi sociali. Ma non sempre riescono ad ottenere risposte: è questo il caso di Salvatore, useremo un nome di fantasia, accaduto nei giorni scorsi al Comune di Cassino.

LA STORIA

Ignorato dai servizi sociali. Nessuna attenzione da parte del Comune alle sue richieste. A denunciare l’accaduto è Salvatore, che dal 16 aprile 2020 ha fatto domanda per chiedere al Comune il pagamento delle bollette: a 57 anni è rimasto senza lavoro. Ha una casa di proprietà quindi il reddito di cittadinanza che riceve mensilmente è pari a 40 euro. Impossibile in questo modo sostenere tutte le spese, per questo si è rivolto ai servizi sociali del Comune. E com’è andata? “Ho provato a parlare direttamente con il sindaco che però, vista l’emergenza Covid, mi ha intimato di non entrare in ufficio. Quindi sono stato dirottato dalla dirigente, la segreteria comunale Rosanna Sansone. Mi ha spiegato che, fosse per lei, pagherebbe direttamente le mie bollette, ma è un compito che spetta ai servizi sociali. Quindi dopo varie peripezie nei giorni scorsi sono tornato al settore dei servizi sociali e ho parlato anche con il dirigente Matera, ma oltre le chiacchiere nulla, le mie bollette non vengono pagate e io rischio che mi vengano staccate acqua, luce e gas. Non è giusto. Io ho iniziato a lavorare a 20 anni, ho sempre lavorato. Sono rimasto senza lavoro e ancora non ho maturato i contributi per andare in pensione. Il Comune non può ignorare le mie richieste perchè credo di avere precedenza".

LA BEFFA

Non solo Salvatore non riesce a farsi pagare le bollette, ma non riesce neanche più ad entrare nel mondo del lavoro: cosa che invece prevedeva il reddito di cittadinanza. Argomenta: "Non mi piace vivere di sussidi, per questo due anni fa quando ho iniziato a ricevere il reddito di cittadinanza sono andato al centro per l’impiego perchè il progetto prevedeva che ci fosse un graduale inserimento nel mondo del lavoro. In due anni non mi hanno neanche fissato un appuntamento. In Comune, che dovrebbe essere la casa del popolo, nessuno accoglie le mie istanze”. Questa la storia di Salvatore. Che è lo specchio della crisi economica che sta affrontando l’intero Paese e ancor di più il nostro territorio. Salvatore ha una laurea ed ha occupato posti anche importanti nella società: ma la crisi economica, oggi, non guarda in faccia a nessuno, neanche ai titoli di studio.





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