Le pagelle di domenica 20 settembre 2020

Le pagelle di domenica 20 settembre 2020
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 20-09-2020 00:00 - Tempo di lettura 1 minuti

RUBRICHE - Dopo l'esordio con i temi estivi, ecco la prima pagella settimanale di LeggoCassino.it. Due donne sotto i riflettori: Rossella e Barbara. Ecco chi sale e chi scende. A tenere banco nella domenica del voto c'è ovviamente il Referendum e il No di Enzo: i valori che trionfano sulle posizioni di comodo

LE PAGELLE DI DOMENICA 20 SETTEMBRE 2020

ENZO SALERA

Enzo Salera è diventato sindaco vincendo quattro delicate battaglie: le resistenze interne al Pd, le primarie di coalizione, la sfida per il ballottaggio e lo schieramento trasversale che sosteneva Mario Abbruzzese nella partita finale. Ha vinto contro ogni pronostico ed oggi nel Lazio (certamente in provincia di Frosinone) è uno dei sindaci più importanti del centrosinistra. Per Nicola Zingaretti la città di Cassino è inevitabilmente un punto di riferimento politico importante. Enzo Salera avrebbe tutto il vantaggio, politicamente parlando, ad assecondare le scelte del governatore della regione Lazio nonchè segretario nazionale del Pd. Anche quando quelle scelte non lo convincono.

Altri colleghi sindaci del Cassinate del centrosinistra hanno infatti detto che avrebbero votato No al Referendum, ma invece voteranno Sì per non venir meno alla disciplina di partito. Enzo Salera non rinuncia invece alla sua autonomia di pensiero. E nei giorni scorsi, invitato a portare i saluti al convegno del comitato del No ha iniziato a ringhiare contro il populismo dilagante e contro chi intende stravolgere la Costituzione. Ha annunciato pubblicamente il suo dissenso senza nascondersi nel segreto dell’urna. Non era obbligato a dire il suo voto. Non solo lo ha fatto. A un certo punto era irrefrenabile nel criticare gli alleati di governo del Pd e quindi, implicitamente, anche Zingaretti che ha assecondato tale scelta. Non a caso lo chiamano Pitbull. Perchè la carica da sindaco è pro tempore, i valori invece no. E non sono in vendita.

VOTO 8 

ROSSELLA CHIUSAROLI

A febbraio del 2019 ha avuto il coraggio, sapendo di perdere contemporaneamente anche lo scranno in consiglio provinciale, di mandare a casa l’amministrazione di centrodestra di cui faceva parte con un ruolo certamente non di secondo piano: era il capogruppo di Forza Italia.  Ha quindi abbandonato Mario Abbruzzese e Carlo Maria D’Alessandro tentando la fortuna in una compagine di civica guidata da Giuseppe Golini Petrarcone. La disfatta è stata totale: ma quando fai politica sai che devi mettere in conto le sconfitte, anche quelle che fanno più male. Rossella Chiusaroli ha perso malamente. Ma nello stesso giorno ha iniziato a costruirsi un suo percorso, risalendo pian piano la china.

 

Lo ha fatto restando sempre all’interno di Forza Italia: qualcuno voleva cacciarla, lei ha resistito: alla fine se ne sono andati gli altri. E adesso nel partito e nella coalizione ha una sua forza autonoma. Anche per questo Mario Abbruzzese ha voluto che fosse presente al tavolo con gli altri partiti per ricostruire il centrodestra. Perchè adesso Rossella Chiusaroli non è più una sua “pedina”, ma un alleato con cui dover fare i conti. E Rossella Chiusaroli accettando quell’invito ha mandato due segnali chiarissimi. A Peppino Petrarcone ha detto che è ufficialmente finita la parentesi civica, a Carlo Maria D’Alessandro che è tornata nel centrodestra ed è sul territorio leader di Forza Italia. E non esiste centrodestra senza Forza Italia. Grinta e passione. 

VOTO 7

BARBARA ALIFUOCO

Il consigliere comunale Luca Fardelli mesi e mesi prima che aprissero le scuole aveva chiesto un tavolo per organizzare il trasporto pubblico e la viabilità. Le sue richieste non sono mai state prese in considerazione. E politicamente ci può anche stare. Quello che invece non ci può stare è essersi fatti trovare impreparati al suono della campanella. La viabilità in tilt alla Folcara ha permesso al consigliere di opposizione di rivendicare le sue battaglie. Dell’assessore con delega alla polizia locale non si è sentita voce alcuna.

 

A volte anche le scuse sono un segnale di forza, non necessariamente sono un segno di debolezza. Il fatto che il giorno successivo sono stati inviati gli agenti della polizia locale (unitamente a quelli della provinciale) e i disagi per gli automobilisti si sono attenuati dimostra una sola cosa: che si poteva fare anche prima. E in questo caso l’assessore alla polizia locale Barbara Alifuoco ha mostrato un colpevole ritardo. Giovedì c’è un’altra importante campanella che suona: è necessario non commettere gli stessi errori per guadagnare la sufficienza.

VOTO 5 





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