"Pio Di Meo", scontro frontale tra scuola e Comune. Tamburrini al contrattacco: «Serve maggiore sincerità»

"Pio Di Meo", scontro frontale tra scuola e Comune. Tamburrini al contrattacco: «Serve maggiore sincerità»
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 19-09-2020 00:00

CASSINO - L'assessore alla Pubblica Istruzione replica alla dura nota della dirigente del primo circolo. Ricostruisce il percorso svolto insieme alla Di Palma e ai rappresentanti dei genitori e rinnova la disponibilità alla collaborazione e al confronto. Ma avverte: «Questa volta, tutto sarà certosinamente documentato, vagliato e messo agli atti, perché a questo punto anche noi vogliamo vederci chiaro su ogni sfaccettatura futura»

Il sindaco Enzo Salera e Maria Concetta Tamburrini

Ora è scontro frontale tra la scuola “Pio Di Meo” e il Comune di Cassino. Dopo la nota del dirigente del primo circolo pubblicata sulle nostre colonne in mattinata,  a stretto giro arriva la replica dell’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Concetta Tamburrini. «Ci sono momenti nella vita in cui priorità personali impongono silenzio, ed è per questo che finora nelle tante “dicerie” ho scelto di non intervenire. Ma se il percorso fatto viene strumentalizzato e fuorviato anche da chi quel percorso lo ha condiviso fianco a fianco per ben tre mesi senza sosta e senza tregua, allora vuol dire che è necessario far sentire la propria voce. E lo faccio - dice la Tamburrini - prendendo come riferimento tre parametri: autonomia scolastica, numero aule richieste, tipologia di risposta».

Autonomia scolastica

«L’autonomia - dice l’assessore -  è il principio cardine di tutta l’organizzazione scolastica, quella che determina lo stile di ogni istituto, quella che rende il “preside” un vero e proprio “dirigente” che, con i propri organi collegiali, definisce il profilo dell’offerta formativa assumendosene tutte le responsabilità. In base a questa autonomia, che come ex dirigente ben conosco nei margini di applicazione, la Dirigente del 1° I.C. ha avuto libertà e facoltà di stabilire come rispondere alle direttive del Comitato Tecnico Scientifico per organizzare le classi in questo particolare periodo: in piena autonomia e responsabilità ha fin dall’inizio lavorato sulla costituzione dei cosiddetti gruppi classe basando le sue successive richieste proprio su questa scelta operativa. È una scelta condivisibile o meno, ma è la scelta della DS del 1° I.C. 

Numero aule richieste

A giugno il numero delle aule mancanti per tutti gli I.C. erano circa 30, nel giro di pochissimi giorni, grazie alle molteplici variazioni dei parametri stabiliti dal CTS, sono radicalmente scese a 8 per il 1° I.C. e 2 per il 3° I.C., dato formalmente indicato dalle rispettive DS anche al MIUR Lazio nel sondaggio ufficiale del fabbisogno delle aule richieste ai comuni fatto il 15 luglio e regolarmente acquisito agli atti dall’Amministrazione e ribadito nella successiva email del 27 luglio. Da sottolineare che nelle 8 aule richieste erano inserite anche le 2 che il Dirigente dell’Area Tecnica aveva più volte sottolineato, sarebbero state disponibili entro il 5 settembre (cosa regolarmente accaduta). A seguito di una lettera in cui la Provincia comunicava la non disponibilità di 4 aule all’interno dell’IIS “San Benedetto”, il numero delle aule richieste dalla DS del 1° IC, come da email del 28 agosto acquisita agli atti, è sceso a 4 poiché “alla luce di questa variazione, la scrivente, con il supporto dell’ RSPP, ha rivalutato la possibilità di utilizzare altri spazi presenti nell’edificio della Scuola Secondaria di 1 grado “Di Biasio”. L’Amministrazione, come richiesto, ha affittato 4 aule per il 1° comprensivo all’interno dell’edificio delle Stimmatine.

Tipologia di risposta

Questo è il passaggio che maggiormente lascia perplessi e fa pensare. Se “risposta” vuole dire email formali e protocollate, allora, mio malgrado, sono costretta ad ammettere che è vero: le risposte sono state poche, anche se fondamentali visto che comunicavano l’avvenuto affitto dei locali richiesti. Se “risposta” significa, invece, disponibilità al dialogo, incontri in assessorato, continue telefonate, messaggi, sopralluoghi in tutti i locali inimmaginabili – ex Economia e Commercio, Scuola Ponte La Pietra, locali confiscati alla mafia, centro della ricerca, locali Stimmatine, e questo solo per citare i più grandi – ai quali è sempre seguito regolare incontro in assessorato per verificare planimetrie ed ipotesi di sistemazione delle classi, allora forse qualcuno dovrebbe essere più corretto e chiaro, per non dire sincero.

Ci tengo a sottolineare che tutti i documenti citati  sono stati visionati insieme a tutta la documentazione di riferimento, da alcuni genitori che, a partire da risposte poco chiare avute dai responsabili referenti scolastici e, in qualche caso, anche abbastanza insinuanti, hanno voluto fare chiarezza su quanto fosse stato fatto dall’Amministrazione e dall’Assessore per garantire la reperibilità dei locali».

Da oggi in poi tutto agli atti

«Facendo l’analisi di tutto, in realtà la mancanza di aule non è dipesa dalla non risposta del Comune o dell’Assessore, la mancanza di aule, così come confermato dalla stessa Dirigente proprio nella sua nota di difesa, è dovuta al fatto che “la rotazione dei gruppi di lavoro non rispondeva al principio di precauzione” e che il 31 agosto la DS ha avuto la certezza di dover creare gruppi stabili. Il problema è nato dalla natura dell’organizzazione ipotizzata dalla dirigente che poggiava sul fatto che all’interno delle classi si sarebbero formati dei “gruppi variabili” e non stabili, in modo da mantenere l’unitarietà della classe stessa, abbassando allo stesso tempo il numero complessivo degli alunni e creando attività di approfondimento a rotazione. La nota ministeriale del 31 agosto ha letteralmente frantumato tutta l’organizzazione messa in piedi dalla DS con il suo staff.

Sarebbe stato più onesto riconoscere quest’ulteriore difficoltà, condividerla il 31 agosto via email con l’Assessore o, se proprio non si fidava, con il Sindaco stesso, oppure comunicarla formalmente il 7 settembre in occasione dell’ultimo incontro svoltosi in Sala Giunta alla presenza di tutti i DS e i Presidenti dei vari Consigli di Istituto, di cui è stato redatto formale verbale e dai cui non si evince alcun dato di questo tipo.

Tralascio di elencare tutti i suggerimenti telefonici che sono stati dati in questi ultimi giorni, anche tramite i genitori stessi, per verificare altre soluzioni di supporto a questa situazione, perché ritengo che, secondo il criterio adottato, ricadano nelle “non risposte”.  E tralascio le riflessioni strettamente personali su tutta la vicenda.

Mi preme solo dire che, se si vuole perseguire di nuovo la via del dialogo e del confronto, l’Assessore e l’Amministrazione ribadiscono disponibilità. Certo è che, questa volta, tutto sarà certosinamente documentato, vagliato e messo agli atti, perché a questo punto anche noi vogliamo vederci chiaro su ogni sfaccettatura futura».





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