Dall'Arena mancata all'isola creata: l'estate di Cassino ai tempi del Covid

Dall'Arena mancata all'isola creata: l'estate di Cassino ai tempi del Covid
di autore Redazione - Pubblicato: 15-09-2020 00:00

CASSINO - L'emergenza sanitaria ha imposto una vera e propria rivoluzione per l'intrattenimento cittadino: da luglio a settembre sono sorti tanti luoghi di aggregamento finora poco valorizzati: da via Falese a Contrada 1916. La capacità di saper fare di necessita virtù. L'assessore Grossi: «Ci siamo ripresi gli spazi lasciati alla malavita o che erano divenuti negli anni luoghi di spaccio e veri e propri pisciatoi offrendo cose belle»

Una delle serate lungo Corso della Repubblica (Contrada 1916)

L'estate volge al termine e per l'assessore alla cultura Danilo Grossi è tempo di bilanci. E non è facile fare bilanci al termine di una estate iniziata negli stessi giorni in cui si chiudeva, con la riapertura delle Regioni, il lungo periodo di lockdown. Quindi il Festival Beer prima spostato alla villa comunale e poi annullato. Il progetto dell'Arena Miranda con spettacoli e drive-in (cinema all'aperto) a cui a malincuore si è dovuto dire di no per evitare grandi assembramenti che avrebbero potuto compromettere la già precaria situazione sanitaria. Cosa fare, allora? Tirare i remi in barca. Assolutamente no. Ecco che allora sono sorte tante mini isole e luoghi di aggregamento: da via Falese a Contrada 1916.

Argomenta l'assessore Grossi: «Spogliatevi per un attimo dall'essere tifosi di una parte o dell'altra. Di essere di destra o di sinistra, a favore o contro l'Amministrazione. Spogliatevi e rispondete a questa domanda. Avevate mai visto Cassino così la sera nei weekend? Una città finalmente viva, a misura di famiglia, dove poter passeggiare sereni, dove poter sentire buona musica e bere un bicchiere di vino, dove, spostandosi di qualche metro, cambia il genere musicale ma non certo la passione artistica. Lo scorso anno mi chiesero in una intervista come si potesse lottare contro la movida violenta. E risposi in quel caso che dipendeva dagli spazi».

E quindi Danilo Grossi spiega: «Dovevamo riprenderci gli spazi lasciati alla malavita offrendo cose belle, cose di qualità. Quello che finalmente è successo quest'anno, con molti spazi che erano divenuti negli anni luoghi di spaccio o veri e propri pisciatoi, riportati a nuova vita.È una strada ancora lunga, le difficoltà sono tante e molto deve essere migliorato, ma quello che è successo questa estate a Cassino non può passare sotto traccia.Un percorso costruito giorno dopo giorno dagli operatori e dagli imprenditori che hanno creduto in questo progetto e hanno trovato per la prima volta la forza e la voglia di collaborare ed investire insieme. E lo hanno fatto in un anno difficile come questo del COVID con tutte le difficoltà economiche e le preoccupazioni ulteriori dovute all'organizzazione delle serate».

L'assessore dunque conclude dicendo: «Crediamo che il risveglio culturale grazie alle aree pedonali, questo approccio positivo nei confronti delle famiglie e dei giovani, sia il giusto modo per rendere una città più viva, sana e vivibile.Una vera rivoluzione non funziona con atti di forza o colpi di mano. Le grandi rivoluzioni durano davvero solo se partono dal basso e si fondano su una nuova coscienza collettiva.E questa nuova coscienza collettiva è una piccola grande rivoluzione per il nostro territorio che è nata in modo sano e che ha le gambe forti per arrivare lontano. Oggi più che mai».





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